Recessione
economica e futuro occupazionale i temi dell’intervento del
Presidente della Repubblica che afferma : "I
sardi sono i più colpiti"
Vertenza
Sardegna
Napolitano
visita l'isola dei 4 Mori.
di
Alessandra Mura – Direttore Editoriale Slide
Si
conclude ad Alghero la visita del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, arrivato in Riviera dopo importanti incontri
istituzionali volti ad affrontare la Vertenza Sardegna, tra crisi
economica e disoccupazione. “Ancora oggi-ha affermato il
Presidente- si tratta di far valere impegni assunti da parte dei
governi e non rispettati, disattesi così come i diritti sanciti
nello Statuto regionale”. Ma in queste ore si è dato il via ad un
confronto articolato in gruppi di lavoro che dovrebbe tradursi in un
decreto del presidente del Consiglio entro quattro settimane. Una
mezza promessa strappata a favore del territorio che soffre ormai da
anni, che deve fare i conti con un tessuto economico a brandelli e
che non riesce a dare un futuro occupazionale ai suoi figli.
Un mese, quindi. È alla fine di marzo che, se il governo Monti onorerà gli ultimi impegni e non sopraggiungeranno difficoltà, saranno poste le basi per importanti soluzioni nella Vertenza Sardegna. Ma la sottolineatura di Napolitano si è inserita in un contesto abbastanza nitido, lo stesso nel quale il Presidente ha dapprima ribadito che l’isola è la regione italiana più colpita dalla crisi, in secondo luogo ha aperto uno scenario internazionale,legato all’accordo salvagente per la Grecia e il rientrato allarme di contagio nell’Eurozona, che fa ben sperare.”E dobbiamo discutere su due versanti: da un lato facendo leva sulla grande risorsa dell’autonomia, dall’altro guardando al contesto europeo;- ha proseguito Napolitano- qual è stato in fondo il motivo dell’attribuzione alla Sardegna di un’ autonomia speciale all’indomani della caduta del fascismo, quando ancora si preparava l’Assemblea costituente? Quell’attribuzione si fece per ciò che la cultura e la storia dell’isola rappresentavano: qualcosa di molto distinto dal Mezzogiorno, del quale pure questa regione si considera parte.“Adesso - secondo Napolitano- c’è tuttavia la necessità di far rispettare impegni e diritti dell’isola in considerazione di alcune sue caratteristiche e condizioni particolari, come l’insularità”.
Un mese, quindi. È alla fine di marzo che, se il governo Monti onorerà gli ultimi impegni e non sopraggiungeranno difficoltà, saranno poste le basi per importanti soluzioni nella Vertenza Sardegna. Ma la sottolineatura di Napolitano si è inserita in un contesto abbastanza nitido, lo stesso nel quale il Presidente ha dapprima ribadito che l’isola è la regione italiana più colpita dalla crisi, in secondo luogo ha aperto uno scenario internazionale,legato all’accordo salvagente per la Grecia e il rientrato allarme di contagio nell’Eurozona, che fa ben sperare.”E dobbiamo discutere su due versanti: da un lato facendo leva sulla grande risorsa dell’autonomia, dall’altro guardando al contesto europeo;- ha proseguito Napolitano- qual è stato in fondo il motivo dell’attribuzione alla Sardegna di un’ autonomia speciale all’indomani della caduta del fascismo, quando ancora si preparava l’Assemblea costituente? Quell’attribuzione si fece per ciò che la cultura e la storia dell’isola rappresentavano: qualcosa di molto distinto dal Mezzogiorno, del quale pure questa regione si considera parte.“Adesso - secondo Napolitano- c’è tuttavia la necessità di far rispettare impegni e diritti dell’isola in considerazione di alcune sue caratteristiche e condizioni particolari, come l’insularità”.
“Poveri
Giovani: se non sappiamo garantire loro un futuro, siamo condannati”
“I giovani sono il nostro futuro: la verità è che la
condizione dei giovani è la spina nel fianco dell’Italia. Un paese
che non garantisce una prospettiva di valorizzazione delle proprie
risorse e dei propri talenti, finalizzata all’ occupazione futura,
è un paese condannato. Dobbiamo esserne consapevoli e trarne le
conseguenze”.
Il
territorio che ha accolto Napolitano si è presentato consapevole e
dignitoso. Non solo fischi per il Presidente che ha ammesso di
accettare una contestazione composta come quella verificatasi a
Cagliari e a Sassari. Ma soprattutto ad Alghero, ha prevalso la
serenità e la cultura dell’accoglienza. Napolitano rappresenta uno
stato che sicuramente deve procedere al suo riassetto e riconquistare
la fiducia dei suoi cittadini, ma rappresenta soprattutto oggi una
voce credibile di speranza. Nessun comizio di convenienza ma grandi
parole dettate dal cuore che sono rivolte a tutti indistintamente. Le
futili grida di una pese amareggiato e deluso sono state rese
pubbliche da parecchio, ora il territorio vuole reagire e la fa con
dignità. La compostezza e il rigore dei sardi, ha colpito moltissimo
Napolitano, che ha riletto la vertenza recessione in chiave
internazionale. “ Arrivano piccoli ma importanti passi legati
all’Eurozona.- sostiene- E ogni piccola realtà deve occuparsi di
ripristinare le risorse atte al rilancio dell’economia. Bisogna
sondare nuove strade, adottare strategie e nuove alleanze che
riescano a trainare il comparto produttivo e a far girare la moneta.
Il monito di Napolitano arriva forte e chiaro: “E’ un periodo
durissimo che non deve piegarci ma rafforzarci”.
Il
Museo Manno e l’importanza storica di questa attribuzione
“La
visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad Alghero,
in occasione dell’apertura del Museo Manno, nell'ambito delle
celebrazioni per i 150 anni dell'unita d'Italia, rappresenta un
riconoscimento, inaspettato ma più che meritato, alla nostra città,
a ciò che essa ha rappresentato anche nella fase della nascita della
nostra Patria, ma soprattutto al grande lavoro di recupero,
valorizzazione e modernizzazione svolto in questi anni”. Con queste
parole, il rappresentante del Pdl Algherese Mario Conoci, ha
comunicato alla stampa le felicitazioni non solo personali ma
dell’intera cittadina, che ha accolto con cordialità e rispetto il
Presidente della Repubblica per questa grande occasione. Il Museo,
dedicato a Giuseppe Manno,
magistrato,
politico
e
storico
italiano,
che ricoprì l'incarico di
Presidente
del Senato
del
Regno
di Sardegna
e,
successivamente, del Regno
d'Italia,
completa il sistema dei quattro musei della città. Rappresenta un
presidio culturale atto a divulgare la storia e la ricchezza
culturale della città di Alghero in modo moderno ed integrato con l’
economia turistica.
La consacrazione di
Napolitano, costituisce per la Riviera del corallo, il riconoscimento
più alto che consacra gli sforzi fatti per costruire una città
rispettosa, consapevole ed orgogliosa della propria storia e della
propria identità ed allo stesso tempo capace di essere nuova,
moderna e ricca di opportunità.