OLIMPIADI 2012 : TUTTO IL MEGLIO DELL’ITALIA


OLIMPIADI 2012 : TUTTO IL MEGLIO DELL’ITALIA
ZONE D’OMBRA E ASPETTATIVE TRADITE
PETRUCCI: FORZA AZZURRI, A CASA 28 MEDAGLIE

Le Olimpiadi 2012, si sono rivelate tutto sommato, una bellissima esperienza per gli azzurri. Nonostante le aspettative non troppo rosee in apertura del Giochi Olimpici di Londra, l’Italia ha saputo dare prova d’orgoglio tricolore. Si è straparlato, più dei protagonisti che dalla kermesse, ma d’altronde l’Italia è conosciuta per il suo modus operandi quasi cinematografico, anche in ambito sportivo.

Nel medagliere ufficiale, 28 è il numero fortunato, e sicuramente sono state superate le previsioni del Coni ufficializzate in apertura dei giochi olimpici. Pechino, che ha davvero molto da insegnare, è stata superata per un bronzo, quello della ritmica, l’ultimo ad arrivare nel fagotto italiano. La giornata finale di queste Olimpiadi ci ha regalato 5 medaglie, con gli ori di Daniele Molmenti nella canoa, con la doppietta di Niccolò Campriani nel tiro a segno, con quel podio interamente occupato nel fioretto donne individuale. Tre campionesse che per l’ennesima volta si sono conquistate il primato mondiale, senza risparmiarsi ad ogni colpo. E poi, dopo la totale assenza a Pechino, due squadre sul podio (Settebello e Italvolley maschile) la non attesa sorpresa del bronzo della Forciniti nel judo e soprattutto di Donato nel triplo,un bilancio che fa ben sperare sulla qualità degli atleti italiani e sull’efficacia delle società sportive in Italia. Per dirla in breve: bilancio olimpico soddisfacente anche secondo il Presidente della Repubblica Napolitano, che ha chiamato Petrucci dicendo: "Sono soddisfatto di quello che ha fatto l'Italia sportiva". Il capo delegazione, Raffaele Pagnozzi, ha poi voluto sottolineare il gran lavoro di squadra che l’Italia ha saputo concretizzare: "Scherma, pallavolo, pallanuoto, arco e ginnastica ci ricordano che sappiamo ancora fare squadra". E sicuramente un'altra valutazione positiva va fatta: l’età media dei medaglieri si attesta intorno ai 27 anni, considerando anche che la metà degli atleti in gara risultavano esordienti. Quindi si può davvero applaudire a questi atleti che hanno saputo portare in alto la bandiera italiana e non hanno certo deluso chi ha scommesso sui loro risultati.
Ma ad onor del vero, qualche castagna è stata presa e non la si aspettava. Non certo per fare polemica, ma come sempre accade, il lavoro di un atleta si concretizza con i risultati. E questi risultati non sono arrivati in casa Pellegrini ad esempio col nuoto, come non sono arrivati sia nell’atletica che nel ciclismo. Il caso Pellegrini ha un po fatto venire la raucedine a tanti tifosi che hanno scommesso su di lei, ma che sono rimasti un po delusi. Ci si attendeva una bella performance sui 200, ma dalla doppia distanza già si vedeva una Federica stanca, di sicuro non in forma o non presente in vasca. Ma la verità è che l’acqua azzurra ha chiuso le olimpiadi con una flemma da record. Un risultato cosi negativo non lo si vedeva dall’84, durante i giochi di Los Angeles. Senza medaglie, non certo un lauto pasto per chi in acqua avrebbe dovuto dare filo da torcere a tanti atleti. Però non possiamo dimenticare il bronzo di Martina Grimadi, nella 10 chilometri di fondo, o quello di Aurelio Fontana nella mtb; ma questi piccoli traguardi non sono sufficienti per dire “eccellente risultato” alla compagine azzurra. E per di più, è arrivata l’ombra di Alex Schwazer, che ha tradito le aspettative, essendo escluso dai giochi dopo un controllo pre- olimpico che lo ha dichiarato Positivo all’Epo, un esame che rivela l’uso di sostanze dopanti. Il presidente del Coni, Petrucci, si è espresso chiaramente nei suoi riguardi: Una macchia da dimenticare ha sbagliato, pagherà l’errore fatto anche se non può essere crocifisso” Ed è chiaro che un errore del genere è già pagato con l’esclusione stessa dalle competizioni, ma deve insegnare che lo sport è uno dei pochi ambiti dove a vincere non è l’inganno ma il sudore e la fatica del campione.

Tra le mancate conferme di Pechino, dobbiamo anche far riferimento a tutta una serie di nomi i cui risultati hanno un’altra caratura ma pur sempre validi. Fra questi Alessandra Sensini che non riesce a portare la vela azzurra nell’olimpo e si è accontentata di un ottavo posto., come Josefa Idem che alla decima finale olimpica riesce ancora ad agganciare un magnifico 5 posto , che però non basta per regalare la magia di una medaglia.
Mentre tante conferme arrivano dagli sport di contatto. Mai avremmo potuto pensare a tanto fermento, invece il combattimento si è rivelato sport non solo ricercato da milioni di italiani ma anche frutto di grandi sacrifici e risultati. Sul ring infatti arriva l’argento di Clemente Russo e Roberto Cammarelle, che nella precedente gara di Pechino, aveva addirittura conquistato un oro. A loro si aggiunge il bronzo di Vincenzo Mangiacapre, che personalmente posso definire un talento del pugilato azzurro. Le sue prestazioni non hanno mancato un colpo, una medaglia decisamente meritata, e che potrebbe diventare qualcosa di più in futuro. Sul tatami del taekwondo, al bronzo di Mauro Sarmiento,si è aggiunto l’oro di Carlo Molfetta. E anche qui, in questa disciplina l’Italia ha sempre mostrato di poter arrivare sul gradino più alto del podio. Da questo breve resoconto, possiamo decisamente dire di essere più che soddisfatti dei nostri atleti; ed è vero che sono riusciti ad andare oltre i limiti strutturali, come è vero, che nonostante il sistema un po sballato, l’amore per la bandiera e per la patria, è un motore sempre vivo nel cuore degli italiani. Però, in definitiva. una notizia concreta ve la voglio dare: nella classifica World Economic Forum l’Italia è 43° su 142 nazioni censite. A Londra siamo riusciti a piazzarci ottavi su 204 Comitati olimpici rappresentati. E’ Un dato che rende l’idea sulla forza della nostra compagine olimpica. E questo ci deve anche far riflettere sul valore dello sport che non può essere sottovalutato ma al contrario spinto, su tutti i fronti e a qualsiasi livello.