Streghe
e diavoli
Halloween
Il
ritorno dei morti..in discoteca!
di
Tommaso Torri
Tremate,
tremate le streghe sono tornate! Condannata dai pulpiti di molte
chiese italiane, tacciata di essere una festa blasfema, e celebrata
in tanti locali della penisola, la ricorrenza di Halloween ha ormai
americanizzato da anni il Belpaese che, nel più puro stile
anglosassone, mette in mostra su molti terrazzi il classico Jack O'
Lantern. Travestiti da spiriti, personaggi del mondo dell’orrore e
con trucchi sanguinolenti anche in Italia la tradizione di
festeggiare questo appuntamento è dilagata quasi a dismisura e, con
tanta gioia da parte dei commercianti, sono arrivati innumerevoli
gadget da acquistare.
Anche
se la festa è originaria della cultura anglosassone, anche in Italia
è ormai molto diffusa l’usanza di festeggiare questa notte
stregata. Feste e balli in maschera si organizzano in locali notturni
e discoteche a rievocare le atmosfere macabre degli spiriti dei morti
che vagano sulla terra. Tutto sommato si può parlare di un secondo
carnevale di importazione dove Colombina e Pulcinella lasciano il
passo a streghe, diavoli e personaggi
raccapriccianti nati dai set cinematografici dei film horror. Una
nuova moda che alimenta il mercato delle zucche di plastica, delle
maschere orride, dei ragni e dei pipistrelli di gomma, e che spesso
si sovrappone alle nostre tradizioni legate alla festa dei
morti. Già, perché in Italia ci sono molte usanze
legate alla notte tra il 1° e il 2 novembre. In
diverse regioni d’Italia, le antiche tradizioni celtiche si sono
unite alle leggende locali per poi colorarsi di valenze cristiane.
Lo
stesso simbolo principale di Halloween, la zucca con una candela
accesa al suo interno, è legato a una tradizione cristiana e si rifà
alla famosa leggenda dell'irlandese Jack, un fabbro astuto, avaro e
ubriacone, che un giorno al bar incontrò il diavolo. A causa del suo
stato d'ebrezza, la sua anima era quasi nelle mani del diavolo, ma,
astutamente, riuscì a far trasformare il diavolo in una moneta
promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Jack mise
il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, cosicché
egli non potesse ritrasformarsi. Allora il diavolo gli promise che
non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo
lasciò libero. Dieci anni dopo, il diavolo si presentò nuovamente e
Jack gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di
prendersi la sua anima. Al fine di impedire che il diavolo
discendesse, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo
un lungo battibecco i due giunsero ad un compromesso: in cambio della
libertà, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna
a Jack. Durante la propria vita commise tanti peccati che, quando
morì, rifiutato dal paradiso e presentatosi all'Inferno, venne
"cordialmente" scacciato dal demonio che gli ricordò il
patto ed era ben felice di lasciarlo errare come anima tormentata.
All'osservazione che era freddo e buio, il demonio gli tirò un
tizzone ardente (eterno in quanto proveniente dall'Inferno), che Jack
posizionò all'interno di una rapa che aveva con sé. Cominciò
da quel momento a girare senza tregua alla ricerca di un luogo di
riposo sulla terra. Halloween sarebbe dunque il giorno nel
quale Jack va a caccia di un rifugio. Gli abitanti di ogni paese sono
tenuti ad appendere una lanterna fuori dalla porta per indicare
all'infelice anima che la loro casa non è posto per lui. Quindi,
inizialmente, la verdura utilizzata come lanterna era la rapa.
Successivamente, però, a causa della grande "carestia
delle patate" in Irlanda, moltissimi irlandesi emigrarono
in America, sostituendo alla rapa la più diffusa zucca americana.
Questa
festa d’importazione, tuttavia, ha offuscato la memoria delle
tradizioni italiane per celebrare la festa di Ognissanti e dei
defunti che vivevano nella varie regioni italiane. La tradizione
piemontese vuole che nell’apparecchiare la tavola si aggiunga un
coperto per il defunto che torna a far visita ai vivi. In Val
D’Ossola le famiglie, dopo aver cenato, si recavano al cimitero per
lasciare le case vuote ai defunti che tornavano in visita. Il suono
delle campane segnava il momento del ritorno a casa e simboleggiava
la riconciliazione dei morti. Le zucche sono le protagoniste della
tradizione veneta. Una volta svuotate, venivano dipinte e trasformate
in lanterne dove le candele all’interno rappresentavano la
resurrezione. La "Carità di murt" era l’antica usanza
emiliana: i poveri si recavano di casa in casa chiedendo cibi di ogni
genere, calmando così le anime dei defunti. Nelle Marche la più
importante è la festa delle streghe di Corinaldo, ma anche nei paesi
limitrofi esistono numerose tradizioni per superare la notte degli
spiriti In Abruzzo, oltre alla decorazione delle zucche, i giovani
bussavano di porta in porta, chiedendo offerte in memoria dei
defunti. I pugliesi onoravano le anime dei loro defunti
apparecchiando tavole destinate esclusivamente al passaggio degli
spiriti che, secondo la credenza popolare, rimanevano nelle case fino
a Natale se non fino alla Befana. In Calabria un corteo partiva alla
volta dei cimiteri e, dopo le rituali preghiere e benedizioni, veniva
imbandito un banchetto direttamente sulle tombe. In Sicilia e in
altre regioni del Sud quella di Ognissanti è una festa magica e
speciale, soprattutto per i più piccoli che ricevono doni dai
defunti. Dolci e frutta secca sono il premio che si aggiudicano i
ragazzi che sono stati buoni durante l’anno. In Sardegna, dopo la
consueta visita al cimitero, la famiglia si riuniva per la cena. Una
volta finito di mangiare, la tavola non si sparecchiava e gli avanzi
rimanevano in tavola per accogliere le anime dei defunti. I bambini
bussavano alle porte delle case e, al grido di "Morti, morti!"
ricevevano in dono dolci e leccornie.
Anche
in Europa, con l’eccezione dell’Inghilterra dalla quale nasce poi
la versione statunitense, ci sono modi analoghi per festeggiare
Halloween. In Germania si usa nascondere i coltelli per evitare di
ferire gli spiriti dei morti che tornano a fare visita, mentre in
Svezia la festa di Halloween è
conosciuta anche come Alla
Helgons Dag e si usa lasciare i viveri per i morti.
In Repubblica Ceca, chi festeggia Halloween
usa mettere le sedie davanti al caminetto per
accogliere i morti, mentre in Belgio, un po’ come in Italia, si usa
accendere candele per commemorare i defunti.
Nei
paesi di lingua spagnola, come Messico e più in generale il Sud
America, Halloween è
legato alla commemorazione dei defunti, si chiama infatti El
Dia de los Muertos e si usa addobbare le tombe. In
Messico addirittura c’è chi fa pic nic davanti alla tomba del
proprio caro. In Asia Halloween è
festeggiato a modo loro. In Cina si chiama Teng
Chieh e si usa mettere il cibo davanti alle tombe,
mentre in Corea si usa visitare le tombe e porgere riso e frutta.