Le
classifiche di Slide
di
Fabio Buffa
Quali
sono le più belle canzoni di tutti i tempi? C’è mai stata una
classifica a riguardo? Sono domande che ci siamo posti, indotti dalla
curiosità di capire (un po’ come abbiamo fatto qualche mese fa per
Slide Italia con i film) se fosse mai possibile stilare un elenco di
brani con un oggettivo ed insindacabile criterio di “bellezza”.
Il giudizio dato alle canzoni ha una componente di soggettività
forte: un brano che ci ricorda un evento od un periodo
particolarmente felici della nostra vita per noi può essere un
lavoro artistico straordinario. Ad altri invece può non dire
nulla.
Però
un criterio di “bellezza” e “qualità” esiste: la musica è
tecnica, armonia tra suono e voce, popolarità, capacità di avviare
un ciclo che influenzi il contesto artistico o, addirittura,
culturale. Proprio questi sono i criteri di tre dei numerosi
tentativi di stilare una graduatoria delle canzoni più belle di
sempre. Abbiamo scelto queste tre classifiche perché le riteniamo le
più convincenti, anche se sotto certi punti di vista danno risultati
sostanzialmente eterogenei tra loro.
Nel
novembre del 2004 la rivista musicale americana Rolling Stone
pubblicò una graduatoria delle 500 migliori canzoni di tutti i
tempi; per questa iniziativa radunò ben 172 tra musicisti, critici e
discografici. Questa classifica viene considerata dai più quella più
attendibile di tutte. Al
primo posto troviamo Like
a Rolling Stone di Bob Dylan, un brano del 1965, che proprio pochi
mesi fa ha compiuto 50 anni. “Come ci si sente/come ci si sente/ad
essere sola?/ Senza un posto dove andare?/ Come una completa
sconosciuta/ Come una pietra che rotola?”. E’ la pietra che
rotola a dare il titolo alla canzone, che tratta di una donna caduta
in disgrazia, dopo aver conosciuto la ricchezza ed il successo. Si
pensa che la protagonista di Like a Rolling Stone sia l’attrice e
modella americana Edie Sedgwick, una delle ragazze portate alla
popolarità da Andy Warhol, morta all’età di 28 anni per
un’overdose di medicinali. Questa canzone ha la peculiarità
di essere un rock-folk in cui è la musica a seguire il cantato.
Al
secondo posto di questa classifica troviamo (I Can’t Get No)
Satisfaction dei Rolling Stones. Al
terzo posto ecco Imagine di John Lennon
e al quarto
What’s Going On di Marvin Gave,
questi ultimi due sono brani del 1971.
In
quinta posizione c’è Aretha Franklin
con Respect (1967). In questa graduatoria nei primi 30 la
canzone più recente è London Calling dei Clash (1980), posizionata
al 15° posto, quella più recente in assoluto è Hey Ya! degli
Outkast del 2003, posizionata al 180° posto.
I
Beatles sono i più presenti in questo elenco, con ben 23 brani.
Nel
2010 Rolling Stone ha aggiornato questa classifica, ma i nuovi brani
inseriti (25) ebbero posizioni molto defilate: la migliore fu Crazy
di Gnarls Barkley (gruppo che abbina musica elettronica, soul e rap)
piazzata al 100° posto.
Ma
andiamo alla seconda graduatoria delle migliori canzoni di tutti i
tempi: circa un anno fa la rivista musicale britannica New Musical
Express (Nme) fondata nel 1952, ricalcando l’iniziativa di Rolling
Stone, stila una propria classifica delle 500 migliori canzoni.
Qui
anziché agli esperti, chiede un giudizio direttamente ai lettori.
Questi hanno scelto come brano leader in assoluto Smells Like Teen
Spirit dei Nirvana. Al secondo posto troviamo Love Will Tear Us Apart
della più classica tra le band post-Punk inglesi, ovvero Joy
Division, mentre Donna Summer ha guadagnato il “bronzo” con I
Fell Love. Nelle prime dodici posizioni il gruppo The Smiths detiene
ben due brani (How Soon is Now?, al quarto posto e There is a light
that never goes out, al dodicesimo).
Nell’estate
scorsa invece la rivista Panorama
ha stilato la classifica dei 100 brani che hanno lasciato il segno
nella storia della canzone. Al primo posto qui troviamo i Led
Zeppelin con Stairway to heaven, brano del 1971 che la rivista Rollin
Stone posizionava al 31° posto. Il significato del testo di questa
canzone è stato molto controverso: i Led Zeppelin furono accusati di
inneggiare al satanismo, ma è probabile che queste critiche in
realtà fossero solo una trovata pubblicitaria.
Al
secondo posto troviamo Help dei Beatles, brano del 1964, che Rolling
Stone posiziona al 29° posto. Al terzo, per Panorama, c’è Time
dei Pink Floyd.
In
queste classifiche le canzoni italiane sono state assolutamente
trascurate, con uno sbilanciamento anglo-americano evidente.
La
letteratura musicale comunque è ricca di espressioni relative a
classifiche delle canzoni più belle nate e cantate da interpreti del
nostro paese. Più che elencare le numerose graduatorie, abbiamo
voluto fare una media dei brani, proponendovi quelli che sono
presenti nelle posizioni avanzate in modo più frequente.
“Almeno
tu nell’Universo”
di Mia Martini si pone in testa, seguita al secondo posto dalla
mitica “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. La terza
piazza è occupata da “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, che
scalza dal podio “Con il nastro rosa” di Lucio Battisti, ovvero
la canzone che riporta la frase “lo scopriremo solo vivendo”
diventata ormai proverbiale.
Studiando
queste classifiche ci si accorge quanto ogni canzone abbia dietro una
vera e propria storia: per esempio, Allelujah cantata da Leonard
Cohen e giunta al 20° posto della classifica di Panorama, appena
uscì (nel 1984) fu totalmente snobbata da critica e pubblico,
conoscendo un successo inaspettato solo nel 2008, perché cantata da
un concorrente della versione inglese di X Factor. La canzone di
Chuck Berry del 1955 Maybellene, al 18° posto per Rolling Stone, in
diverse versioni viene citata come Maybelline, come la nota marca di
cosmetici, ora affiliata alla L’Orèal. Infine il brano God Only
Knows dei Beach Boys, giunto in venticinquesima posizione, è la
prima canzone pop a utilizzare il termine Dio (God) nel titolo.