Slide sbarca in Sardegna ( di Alessandra Mura )

Slide Italia allarga la famiglia e sbarca in Sardegna. Presente ormai sull’intero territorio nazionale, il nostro magazine abbraccia l’isola sarda, accreditandosi con le più grandi aziende del territorio e mostrando un’altra faccia della Sardegna, quella ormai stanca di subire passiva i colpi di mannaia sul commercio e che cerca di rialzarsi dopo un anno di assoluto smarrimento economico. Ecco la Sardegna come non l’avete mai vista, quella che si racconta alla nazione, quella che oggi si presenta purtroppo con un tasso di disoccupazione pari al 52 % , quella che non può vivere solo di turismo balneare ma che deve creare impresa la dove ci sono le risorse territoriali per farlo. La Sardegna, per alcuni versi, meno dinamica sul versante pubblicitario e commerciale, punta sul rilancio imprenditoriale, in un periodo storico economico di transito, dove gli investimenti sulla comunicazione sono ridotti a zero. Quanto è importante la comunicazione? E’ vero che oggi internet, i mass media in generale, hanno messo la parola fine all’era del cartaceo? Forse su alcuni fronti si sono sostituiti all’informazione quotidiana, ma non hanno minimamente intaccato la produzione della carta patinata, soprattutto quella accattivante, quella dai contenuti universali, che interessa tutte le categorie sociali e che diventa un sapiente mezzo di comunicazione tra chi legge e chi propone contenuti.
Philip Meyer, noto studioso dell’editoria, nel suo libro «The Vanishing Newspaper» profetizza la scomparsa della carta stampata per gli inizi del 2043. Marcus Brauchli, da poco al timone del Wall Street Journal, cavalca invece tutt’altro destriero e si dice convinto che la carta stampata conserverà un ruolo importante accanto ai nuovi canali di informazione. Con la rapidità dei tempi e delle continue trasformazioni è difficile schierarsi e trovare ricette universalmente valide. Di una cosa però, dobbiamo farci portavoce: il buon giornalismo sarà sempre un bisogno fondamentale di ogni società democratica e civile, e dovrà essere sempre al servizio della verità. Ma prima di capire perché la Sardegna ha scelto Slide e il giornale ha scommesso su di essa, facciamo un piccolo excursus dei ricavi derivanti dalle vendite dei giornali. Il mondo delle notizie, per quanto colpito dal declino e dalla crisi economica, muove ancora un giro d’affari più che consistente: infatti nel 2009 la circolazione di notizie online e off line sommata alle entrate da pubblicità, ammontava a 164 miliardi di dollari, più del giro d’affari della vendita di dischi (27 miliardi di dollari) dei videogame (55 miliardi di dollari), dei Dvd (85 miliardi). Però ovviamente la crisi è arrivata per tutti: negli ultimi tre anni il mercato dell’editoria ha perso il 18 per cento in Italia, il 30 per cento negli Stati Uniti, il 21 per cento nel Regno Unito. La crisi internazionale c’è, esiste ma la si deve affrontare con dignità, con delle scelte editoriali trasparenti e con la consapevolezza che la pubblicità è l’unico mezzo oggi competitivo per affrontare il mondo del mercato, sempre più vasto, sempre più concorrenziale, sempre più debole poiché minacciato da una politica di abbattimento costi che non corrisponde poi ad una qualità del servizio idonea .
L’informazione a 360 gradi parte in Sardegna con Slide, una scommessa editoriale forte nel resto dello stivale e che punta sull’isola più amata del Mediterraneo. La Sardegna si proietta nel mondo, esaltando le sue peculiarità esclusive che possiede e che ha già consacrato in più settori. L’Agroalimentare e le produzioni casearie e vitivinicole, il territorio costiero e i paradisi incontaminati, le aree marine protette e i Parchi naturalistici, il turismo di settore, dalla fotografia alla bicicletta, dal nuoto alle arrampicate, dai siti archeologici alle specie animali più rare che esistano. Ciò che manca alla Sardegna è l’accanimento promozionale e pubblicitario e soprattutto la concretizzazione della destagionalizzazione di cui già tanto si parla ma che in pratica non è stata applicata.
Slide parte dunque anche in Sardegna e avrà come obbiettivo quello di sponsorizzare il territorio e con esso tutte le iniziative volte a questo scopo. Sarà e si proporrà come punto di riferimento delle aziende pubbliche e private, delle associazioni di categoria e degli enti preposti alla valorizzazione e alla salvaguardia della terra sarda. Un primo passo, a proposito, è stato fatto dalla regione Sardegna. L’Assessorato del Lavoro per il 2010 mette a disposizione 18 milioni di euro, 11 dei quali serviranno ad abbattere il costo dei dipendenti con contratto a tempo determinato, a carico delle imprese, nei periodi cosiddetti ‘di spalla’ (aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre 2010, aprile e maggio 2011). Il progetto chiamato “Lunga estate” coinvolge oltre 5.000 lavoratori del settore turistico in tutta la Sardegna, in particolare delle attività stagionali (al di là di alberghi e campeggi, si parla di stabilimenti balneari, discoteche e altri settori della filiera turistica).
“Le imprese – ha spiegato l’assessore Manca – non sono vincolate ad assumere i lavoratori per tutto il periodo ‘di spalla’: possono scegliere i contratti con una durata che varia da uno a cinque mesi. Tuttavia, ciascuna azienda beneficerà di incentivi quantificati a seconda del mese di impiego delle maestranze, sino a un massimo di 300mila euro per 200 dipendenti. In tal modo saranno tutelate le piccole imprese. “Il provvedimento è uno dei cardini principali della strategia dell’assessorato del Turismo che mira a costruire “l’altra stagione”, in questo caso incentivando l’impresa e abbattendo il costo del lavoro. L’obiettivo è avere almeno otto mesi di attività turistica nell’arco dell’anno – sottolinea l’assessore Sannitu -, ma è anche nostra intenzione arginare il fenomeno del lavoro nero. La sperimentazione sarà portata avanti nel periodo aprile 2010 – maggio 2011, con una verifica intermedia a dicembre. Se la risposta sarà soddisfacente, la Regione darà continuità al bando. Con la collaborazione di tutti gli operatori turistici, la “Lunga estate” punta a mutare la forte stagionalità, al di là ma non in contrapposizione con il periodo balneare”.
Da qui si parte e Slide diventerà un trampolino di lancio per chi, nell’isola, crede nel progetto editoriale. E non solo, perché Slide sarà veicolo pubblicitario ma soprattutto informativo, racconterà il lavoro dei sardi, delle imprese e dei comuni, pubblicherà immagini e storie accattivanti, mostrerà un volto della Sardegna come mai è stata vista, per inseguire insieme il sogno di uno sviluppo ecosostenibile e di farlo conoscere al resto del mondo.