Slide intervista MASSIMO PIRONI, SINDACO di Riccione - Di Cristina Berlini

IL SINDACO AMANTE DELLA SUA CITTA'


A un anno dall’insediamento in Via Vittorio Emanuele a Riccione, la storia politica di Pironi e l’attuale esperienza di amministratore sono oggetto di unanime apprezzamento e costituiscono ragione di certezza per l’esercizio del più serio impegno nel governare la città.
Uomo di innato garbo e di rispetto per tutti gli interlocutori, nel primo anno di governo ha rivelato fermezza e responsabile dedizione nella conduzione degli impegni presi con i suoi elettori.

Dato che lei ne è uno dei massimi esponenti, quali sono i pregi e i difetti della politica riccionese?
Non sono diversi da quelli che viviamo anche a livello nazionale. C’è un problema generale e cioè quello del bene comune. Oggi il difetto della politica, anche se può apparire banale, è quello di essere lontano dai problemi della gente. L’altro aspetto che sento, anche se talvolta viene usato in senso demagogico, è la mancanza di concretezza nell’assumersi la responsabilità di fare.

Signor sindaco, è possibile a oggi tracciare un bilancio complessivo della sua esperienza amministrativa, magari indicando le priorità che la stessa avrà nel 2011?
Il mio obiettivo era di portare in giunta e sui banchi del consiglio comunale persone nuove che talvolta hanno pagato per inesperienza, proprio a causa delle attese di una città come Riccione che non vuole rimanere indietro e giustamente pretende. C’ è stato un impegno molto forte che ci ha permesso di raccogliere di più le forze e di condividere ancora di più gli intendimenti. Le operazioni più importati sono state di avere rimesso in carreggiata il Palacongressi e l’avere concluso i lavori del lungomare dando svolta di qualità verso l’esterno. Ora stiamo puntando a dare gambe al programma che avevamo preparato e che vuole un’idea di città condivisa con tutti, e che comprenda che per Riccione il turismo è la sua economia. Proseguiremo quindi con la riqualificazione della zona mare e del porto e lavoreremo con nuovi strumenti sulla cultura abbinata al turismo.

In questa era, emerge la necessità di comunicare con il “paese reale”. Dal punto di vista dell’informazione, come si è mossa l’amministrazione per stare in contatto con i cittadini?
Questo è un tema importante e fondamentale, noi ci siamo mossi in più ambiti. Abbiamo messo subito mano al portale turistico dell’amministrazione che aveva già molto successo ma era rivolto verso l’esterno. Avevamo bisogno di riqualificare la comunicazione interna e anche se i siti non vengono utilizzati dalla maggior parte della popolazione, ritengo siano uno strumento importante e fondamentale. Inoltre stiamo utilizzando altri strumenti tra cui le televisioni locali con una trasmissione organizzata ad hoc, che quindicinalmente presenta le iniziative più qualificate per informare i cittadini. Stiamo anche collaudando un sistema di comunicazione con un’agenzia esterna di supporto nazionale e estero che inizia a dare i primi risultati; basti pensare alle trasmissioni che ci hanno ospitato ultimamente come Sereno Variabile che ha creato l’opportunità di fare assistere i telespettatori RAI alla nascita del nuovo delfino di Oltremare, e Velone. Gli aspetti legati alla qualità della comunicazione devono migliorare ancora, non siamo arrivati e continuiamo a investire nell’informatica.

Sarebbe bello potere realizzare quindi una Tele Riccione collegata via cavo con tutti gli operatori turistici, come succede nelle più importanti località turistiche internazionali.
Ne siamo consapevoli e ci stiamo pensando, siccome il nostro territorio è uno dei pochi che oramai è completamente collegato con la fibra ottica avere un patrimonio di quel tipo è significativo.

Spesso lamentate il taglio di fondi che il governo nazionale ha attuato nei confronti dei comuni.
Il problema del taglio dei fondi è quello dell’incertezza annuale. Ci troviamo ogni anno in presenza di una nuova finanziaria e di atti che mettono a rischio le programmazioni fatte fino a quel momento. Questo non ci consente di fare pianificazione e quindi comporta, che idee per noi importanti per lo sviluppo della città non possono essere realizzate pur avendo speso soldi per la progettazione, perché con un provvedimento che si chiama patto di stabilità, ci viene bloccata la possibilità di spendere risorse che il comune ha già in mano. Riguardo alla spesa ordinaria che serve per gestire i servizi, siamo in un paese arcaico e nonostante si parli da anni di federalismo fiscale, i comuni dipendono esclusivamente dai trasferimenti dello stato e dagli oneri di urbanizzazione e quindi dalle costruzioni. Si deve costruire meno per tutelare il territorio, ma i soldi vengono da lì.

Si sbilanci un po’; entro quando sarà pronto il progetto di restyling di Viale Ceccarini e San Martino?
Secondo i cittadini ci sono aree che non possono più essere considerate di serie A o B, ciò nonostante la differenza si continua a percepire.
Sbilanciarsi sarebbe facile, ma non è nella mia indole. Viale Ceccarini ha ottenuto un recupero nella sua dignità, della qualità e del decoro elemento indispensabile soprattutto nei confronti di chi ancora investe in quel Viale. Viale Ceccarini e San Martino sono due cose completamente diverse. Nell’area delle Terme lo sviluppo dipenderà non solo dall’amministrazione, ma anche dalla capacità dei privati di rinnovarsi e investire qualificando le attività; questo è l’elemento da cui dipende il decollo di quell’area. Già con il nuovo lungomare che arriva fino al viale San Martino, questa zona ha acquisito una presenza che non aveva mai visto e mi auguro che questo porti ad una riqualificazione degli esercizi di quel quartiere che ha una potenzialità di sviluppare un discorso wellness e benessere di indubbia importanza per tutta la città.

Nel programma elettorale ricordo i due punti salienti per lo sviluppo ed il futuro economico della nostra città; internazionalizzazione e agenzia degli eventi. Al momento non è emerso nulla di nuovo sotto quest’aspetto e molti cittadini ne sono delusi.
Come sempre le cose non si estraggono dal cilindro, ma bisogna costruirle e realizzarle. Sull’agenzia degli eventi abbiamo utilizzato questi mesi per elaborare la proposta; è una delle priorità dell’avvio delle attività amministrative di settembre, all’ordine del giorno degli incontri con la maggioranza e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Presumiamo di avere questo strumento pronto per l’avvio della stagione turistica 2011. Sull’internazionalizzazione ci siamo mossi da tempo sia con la realizzazione di infrastrutture che abbiano caratteristiche di standard internazionale come il palacongressi, i nostri impianti sportivi e il nuovo lungomare, che attraverso gli investimenti di privati grazie ai quali anche alcuni alberghi oggi hanno queste caratteristiche. L’agenzia di comunicazione favorirà una visibilità della città, delle sue attività e strutture in maniera complementare.

Si sente imbarazzato ad avere come sostenitori i simpatizzanti di Comunione e Liberazione?E gli imprenditori di centro/destra?
Un sindaco è il sindaco di tutta la città. Sarei in imbarazzo se avessi tra i miei sostenitori persone che non fossero moralmente e eticamente integerrime, mentre non provo alcun disagio per i sostenitori che non appartengono alla forza politica di mia provenienza.

Cosa pensa dei voltagabbana? A sinistra con chi ha litigato?
Difficilmente litigo per visioni diverse, ma mi è capitato di chiudere rapporti con persone che dimostrano la doppiezza e l’inaffidabilità.

Infine se mi permette da concittadina desidero farle una domanda a cui nessun sindaco in passato mi ha saputo dare una risposta. Perché a Riccione non è possibile portare importanti partner e finanziatori (o fondi-finanziamenti europei ) con cui realizzare strutture ed idee esclusive che non possano passare inosservate e che possano pubblicizzare e vendere il prodotto Riccione da sole?
Riccione oggi ha un’immagine nazionale e internazionale di città dinamica e attenta che attirerà nuovi investitori. Chi investe qui ha un ritorno di guadagno non comparabile con altre località, siamo una delle città più realizzative in Italia. Finanziamenti esterni sono arrivati in passato per Aquafan e Oltremare, effettivamente dobbiamo riprendere quel percorso, specie in vista di alcune opportunità di sviluppo delle zone limitrofe delle “Terme e del Marano”, anche attraverso lo strumento dei piani operativi comunali. Io sono convinto che presto arriveranno nuovi grandi finanziatori.
Signor Sindaco noi riccionesi siamo concittadini innovativi e ambiziosi, me lo auguro!