Editoriale di Tommaso Torri - Slide Maggio 2011

Le conseguenze del terremoto in Giappone, con il disastro della centrale nucleare di Fukushima, hanno riportato alla ribalta le annose questioni sulla diffusione delle “energie pulite da fonti rinnovabili” e, in base al rapporto “Comuni Rinnovabili 2011”, si scopre che in Italia sono 7.661 i municipi che ospitano almeno un impianto per produrre energia pulita.
Gli impianti già realizzati che fruttano la forza del vento, del sole, dell'acqua, ma anche le biomasse sono oltre 200.000 distribuiti su tutto il territorio nazionale facendo aumentare significativamente il contributo energetico delle rinnovabili che nel 2010 ha coperto il 22% dei consumi elettrici complessivi. Sono quasi 1.000 i comuni che riescono a essere autosufficienti con una produzione maggiore di energia elettrica rispetto a quanta ne viene consumata.
Questo deve iniziare a far riflettere molte persone e, evitando i toni allarmistici, far capire che determinate scelte non sono alla portata del nostro paese e, mentre in Europa si torna a discutere sui pro e i contro dell’energia nucleare con la Germania che ferma i suoi piani, l’Italia, per il momento, preferisce rimanere alla finestra procedendo con il piano per la realizzazione di nuovi reattori nonostante non esiste una Regione che sia disposta a dare il via libera alla progettazione e alla costruzione di un nuovo impianto.
Una considerazione, tuttavia, va assolutamente fatta: nonostante Jeff Goddell nel suo celebre libro “Big Coal” del 2006, sostenga che l’eolico e il sole non siano in grado di sostenere l’economia ad alta tecnologia, queste due risorse per l’energia verde possono essere più che sufficienti per mantenere i consumi domestici abbattendo, in maniera sensibile, la bolletta elettrica a favore delle industrie senza dover rischiare una catastrofe che ha visto in Chernobyl e Fukushima solo le punte dell’iceberg.