4 settembre 2010
Sapore di Mare
Il dilemma di cosa fare a Ferragosto, per non cadere  nel solito fare di sempre, quest’anno mi ha preso un poco alla  sprovvista. Pressato da più parti, dopo tanto macinare sul dove, e con  chi andare solo all’ultimo un colpo di “genio”, ha illuminato il buio  più profondo.
Il “di là del canale” di Porto Corsini, verso “i lidi  ferraresi”, mi ha sempre affascinato perchè rivedo immutato ogni  paesaggio dal tempo in cui, qualche anno fa, ero bambino.  Differentemente dal litorale Romagnolo, in mutazione continua, questa  porzione d’Italia vive in un tempo che sembra essersi fermato complice  un’ immutato mutamento, un’immobilismo irreale. Mi piace molto andare  per locali, in queste “praterie” vi sono posti ancora genuini con sane  tradizioni non votate al solo dio “turista”. L’idea di una gita in barca  con partenza da Goro con cena abbinata, ha entusiasmato tutti nostri  amici che prontamente hanno aderito alla proposta “Ferragostana”.  Selezionati alcuni numeri tratti dalla rete siamo riusciti a combinare  il tutto con un solo giorno di anticipo: gita in barca sulla foce del Pò  e ricca cena a base di pesce, sotto la guida di Massimo che,  prontamente, da “capitano” si è trasformato in affabile ”Metre” del suo  locale. Abbiamo capito come mai non vi fosse troppa rissa solo quando  sono apparse certe e concrete le previsioni del tempo e, soprattutto,  quando giunti in banchina, il livello del mare era quasi pari alle  nostre suole immerse nella guazza. Era in programma anche una gita  (disdetta per maltempo) all’Isola dell’Amore che, nel 2007, è stata  indicata da Legambiente come una delle 13 migliori spiagge italiane.  Formata dallo “scanno”, cioè da una lingua di sabbia nella quale si  formano delle dune che si muovono a causa delle maree e del vento,  ospita oltre a canneti spettacolari, alcune tipiche e rare vegetazioni.
Il  vento, il colore salmastro intenso delle acque, il beccheggio impetuso  dei pescherecci all’ormeggio, il tutto sferzato da un’intensa pioggia di  vento, ha colorato d’imprevisto una gita che tutti, “ci ha detto”  Massimo, hanno prontamente disdetto. Il nostro era l’unico battelo in  gita sul Po’.
Qualcuno sulla barca ha pensato bene di applaudire “quel genio” che ha organizzato questa gita!!
Comunque  a bordo della motonave Cristiana abbiamo fatto il nostro piacevole giro  imbottito di vedute indimenticabili e di scatti rubati ad una natura  strepitosa. L’emozione della gita ha stimolato il nostro appetito che si  è prontamente saziato al Ristorante di Massimo: “Ferrari”.
Un bel  locale, arredato con gusto con anche pizzeria ci ha coccolato mentre  fuori imperversava la bufera. Non è stato difficile scegliere dal menù  piatti che accontentassero una variegata tavolata come la nostra.  Qualche bambino ha voluto la pizza, mentre noi adulti abbiamo spaziato  sul poco di tutto per tutti: Misto mare a vapore. Cozze e vongole veraci  alla marinara. Mix di frutti di mare gratinati. Carpaccio di pesce  spada con verdure. Spaghetti alle vongole. Bigoli alla Ferrari. Anguilla  alla griglia. Cappe sante gratinate. Fritto misto.
Devo dire che  Massimo si è difeso. L’anguilla debitamente sgrassata alla griglia ha  lasciato il segno e la voglia di tornare. Gli spaghetti alle vongole, le  cozze, e quello che la tradizione della terra Gorese da sempre propone,  hanno il sapore inteso di un mare ancora genuino vero “sapore di mare”  mentre elaborazione”importate”, forse dalla tendenza e la necessità di  aggiornare un menù, non hanno impressionato.
Discreto il frizzate  vinello della casa, buono, per chi gradisce un fermo, il Ribolla Gialla,  offerto dalla carta dei vini appena sufficiente.
Onesto il conto con un ottimo rapporto “qualità-prezzo”: 15 euro per la gita e circa 25 euro per il ristorante.
Per informazioni
http://www.motonavecristiana.com/