Royal Wedding - Cafonal Reale

Royal Wedding - Cafonal Reale
Due miliardi di persone incollate davanti alla tv in tutto il mondo.
di Tommaso Torri - Slide Italia

Un evento che ha incollato alla televisione e ai mezzi di informazione qualcosa come due miliardi di persone (senza contare che a 350 km sopra la Terra, la NASA ha trasmesso la diretta televisiva alla Stazione Spaziale Internazionale dove tutto l'equipaggio ha seguito la cerimonia e inviato un videomessaggio di auguri), festeggiamenti che sono stati organizzati ai quattro angoli del mondo, giornalisti che hanno preso d’assalto la capitale inglese per giorni e giorni, scommesse che hanno arricchito i bookmakers e cappellini degni di abat-jour del tinello della nonna. Quello che è stato subito ribattezzato come “matrimonio del secolo” tra il principe William e la borghesissima Kate ha suscitato un clamore mediatico mai sperimentato prima anche se, tutto sommato, certi scivoloni di stile, ampliati dalla grancassa di commenti, si potevano decisamente evitare.
Tra detrattori e apologeti, almeno su un punto tutti concordano: per la sposa un vestito – firmato da Sarah Burton per Alexander McQueen - che ha puntato al risparmio di metri e metri di prezioso tessuto con uno strascico di nemmeno tre metri tenuto sollevato dalla sorella Pippa che ha calamitato l’attenzione di tutti gli ospiti maschili per la sua bellezza e i piccanti commenti degli internauti per il suo lato B.
Monumentali e spesso pacchiani, come da tradizione inglese, i cappellini delle signore: la regina Elisabetta, di giallo vestita, ha optato per un cappello in stile Zorro, ma almeno “proporzionato” alla sua figura. Sua Maestà ci ha abituati a tante di quelle stravaganze che il vestito indossato in occasione del matrimonio del nipote sembrava quasi “normale”, colore a parte, forse poco adatto ad un’ultraottantenne. Nulla da rimproverare alla mamma della sposa, che si è presentata con un abito di color grigio polvere, con spolverino e cappello in tinta. Elegante al punto giusto, sebbene in mezzo a tanta nobiltà fosse un po’ un pesce fuor d’acqua. Meno classe nel grigio perla di Camilla, nascosta come al solito sotto un ingombrante cappellino. Qualcuno ha apprezzato la scelta della seconda moglie di Carlo, ma non la maggior parte della critica. Le principesse di York, Eugenie e Beatrice, si sono mascherate invece di vestirsi per il matrimonio reale. Le due sorelle hanno indossato degli orribili “fascinator”, i mini cappellini anni ‘30 che Kate ha aiutato a riportare alla moda. Di cappellini se ne sono visti di tutti i tipi tra le invitate dell’aristocrazia, da quelli a forma di disco volante a quelli che ricordavano un ramo secco, da quelli a forma di gondola a quelli che sembravano alberi per le scimmie. Qualcuno davvero carino, ma per la maggior delle dame sarebbe stato meglio passare dal parrucchiere e presentarsi con una bella acconciatura.
Il matrimonio reale è stato salutato in particolar modo dall'America, orgogliosamente repubblicana, che era in realtà in prima fila mentre il mondo festeggiava il royal wedding con una copertura mediatica incessante e celebrazioni fino in Antartide e nello spazio. Alcuni dei nomi più importanti della tv americana si sono trasferiti armi e bagagli a Londra in un'organizzazione che potrebbe essere paragonata solo a un'elezione presidenziale. Tutti i canali sono stati invasi dalla "Royal mania", con presentatori e pubblico che indossavano cappellini buffi e tiare, in studi televisivi ricoperti da bandiere inglesi e stemmi araldici.
Anche in Italia, la copertura mediatica è stata totale, sia sulla Tv pubblica che in quella commerciale, con 4 canali diversi che hanno trasmesso la diretta del matrimonio da Londra. In una delle innumerevoli feste organizzate da inglesi che vivono all'estero, i britannici residenti a Roma si sono riuniti di fronte a uno schermo gigante, e hanno accompagnato la visione con cioccolata siciliana fatta apposta per l'evento, decorata con le immagini della coppia.
In Germania, invece, i fan del matrimonio si sono dovuti prendere un giorno di ferie, visto che i datori di lavoro hanno imposto un severo divieto a chi voleva seguire l'evento dalle tv degli uffici o dal computer.
Finita la cerimonia, con i neo-sposi che si avviavano alla festa sulla carrozza trainata dall’immancabile quadriglia di cavalli bianchi, l’ennesima nota cafonal con la prima scrematura dei 1900 invitati, di cui solo 600 ammessi al party a Buckingam Palace e ridotti ulteriormente a 300 per la festa notturna, caricati sui minivan per il trasferimento al banchetto.
Per il matrimonio che, dicono i bene informati, sia stato il più caro al mondo, e costato solo per la sicurezza 7 milioni e mezzo di euro, si sono scomodati i creatori di paccottiglia di tutto il mondo realizzando una serie di gadget le cui forme orripilanti sono seconde solo alla terribile gondoletta veneziana con le lucine del presepe; per vendere i souvenir si è scomodato anche il celebre quotidiano The Guardian che, nella sezione shopping del suo sito internet, propone delle amene t-shirt dedicate a quelli che se ne fregano del matrimonio: dalle "commoner t-shirts" alle “Smash the monarchy t-shirt”. Ci sono inoltre le mug per i contrari alla monarchia e quella in cui il volto disegnato di Kate è affiancato al muso di un cavallo bianco (il principe William), già in sold out, con prezzi che variano dalle 17 alle 10 sterline.