SLIDE intervista la IENA Marco Berry


Marco Berry presenta
BAU BOY
Intervista esclusiva alla “super” iena
di Tommaso Torri - Slide

Appena partito e subito di successo: il nuovo programma di Italia 1, Bau Boys condotto da Marco Berry, nella sua prima puntata ha tenuto incollati alla televisione quasi 900mila telespettatori (13,5% di share) confermandosi come una delle trasmissioni più innovative dell’autunno. La squadra di giovanissimi reporter, guidati da Marco Berry, ha l’obiettivo di divertire i ragazzi ma anche di insegnare loro ad avere cura degli animali che ci circondano, e non solo di loro.
Il tutto attraverso le avventure dei “Bau Boys”, appunto, formati da Picchio, intelligente e sensibile; Falco, il leader bello e brillante; Doc, un “secchione” curioso e geniale; Pulce, l”unica ragazza ammessa nel gruppo, e le reclute: Junior, Tigre e Riccio. I ragazzi dovranno compiere le missioni che verranno assegnate loro da Marco Berry, qui nelle vesti di un capo determinato ma pronto a dare consigli. Infine, c’è Bau, simpatico cane mascotte del gruppo.
Si parla molto di animali: le missioni che i ragazzi dovranno compiere, ed attraverso le quali si vuole insegnare ai ragazzi da casa ad avere cura della natura e di chi la vive, avranno a che fare, ad esempio, con la ricerca di cavalli che possano fare da pet therapy ai reclusi del carcere di Bollate, o di piccole ruote che possano servire a formare protesi per animali disabili. Spazio, però, anche a delle “prove di addestramento”, che serviranno a capire come convivere al meglio con gli animali domestici, sempre più presenti nelle case degli italiani. Secondo i dati Eurispes, infatti, oltre quattro famiglie su 10 (più di 10 milioni) ospitano in casa un animale domestico. Quasi la metà (48,4%) possiede un cane, mentre un terzo (33,4%) ha un gatto. Pesci e tartarughe sono presenti nel 4,9% e nel 4,7% dei casi, mentre presenze solo leggermente meno rilevanti sono quelle di uccelli (4,1%), conigli (2,1%), criceti (1,6%) e rettili (0,8%). Il cane, di solito è l'unico “pet” di famiglia; quando c'è un gatto, invece, è più facile la presenza contemporanea di un altro animale domestico. Dati più preoccupanti per quanto riguarda l’abbandono degli amici a 4 zampe: si calcola che in un anno siano oltre 20mila di cui più di 4.500 solo nei mesi di luglio e agosto.
A supporto del programma c’è un sito ufficiale, bauboys.tv, attraverso cui i ragazzi da casa possono formare un proprio gruppo di “boys” e segnalare missioni da loro compiute o che i protagonisti del programma potrebbero portare a termine. Ma sul sito si possono anche trovare delle Fattorie Bau Boys Camp, nelle quali sarà possibile per i ragazzi effettuare attività all’aria aperta grazie ad un “passaporto” scaricabile online.
Insomma, “Bau Boys” sembra voler essere un adattamento aggiornato alla tv ed ai social network dei boy scout, puntando sia sullo spirito di gruppo e sui buoni valori ma anche sui nuovi media e la loro capacità virale di incuriosire il pubblico. Un esperimento che, a sentire Berry, risalta in un panorama televisivo fatto di poche idee e scarsi budget:
Siamo in un momento importante per il piccolo schermo – ci spiega Marco Berry - non ci sono più le disponibilità finanziarie di una volta e si rivelano perciò necessarie idee nuove e grande sensibilità per quello che accade nella società. Da questo punto di vista, Bau Boys è certamente un esperimento molto interessante”.

Marco, come è nata l’idea di questo programma?
Tutto è partito con l’obiettivo di fare un programma per i ragazzi in grado di spiegare loro, con facilità e con esperienze sul campo, che gli animali non sono oggetti o giocattoli ma esseri viventi con un cuore e con un cervello. Credo che, al di là dello show, se nel corso di queste puntate abbiamo sensibilizzato anche solo uno di loro su questo tema abbiamo raggiunto la nostra intenzione.

Per l’Italia, per la televisione e per le famiglie è un momento difficile; questi ultimi, poi fanno anche fatica a far quadrare il loro bilancio e, in certi casi, non si esita ad abbandonare gli animali domestici. Cosa ne pensi?
Credo che questa sia solo una scusa: se le famiglie non hanno i soldi per accudire i propri amici a 4 zampe è molto meglio trovare qualcuno che se ne occupi in maniera adeguata; abbandonarli è troppo facile e da vigliacchi. Questo è un momento delicato per la società ma gli italiani sanno rimboccarsi le maniche. Gli animali si accontentano di poco ma esigono molto amore: ho conosciuto gente che viveva in strada ma, prima che a loro stessi, si preoccupavano del loro cane e, piuttosto, stavano loro senza mangiare pur di assicurare un boccone per il loro compagno.

Come ti trovi con i tuoi giovanissimi reporter?
La truppa è entusiasta e piena di energia: un bel gruppo di scapestrati che si divertono. A volte è capitato addirittura che ci siamo dimenticati di stare facendo un programma televisivo.

Un programma dove anche il pubblico da casa può intervenire attraverso internet?
Con Bau Boys abbiamo attivato anche un sita e sono moltissime le segnalazioni che ci arrivano via web.

C’è una puntata o una storia che ti ha colpito più delle altre?
Sarebbe una cosa banale dire che mi è piaciuta di più una cosa rispetto a un’altra: ogni animale che abbiamo incontrato ci ha commosso per la sua storia.

La tua carriera televisiva è tra le più poliedriche e di successo: Iene, Mistero, Danger, Invincibili e tanti altri. Dove trovi l’ispirazione per questi programmi?
Nella vita lavorativa devo immaginarmi di incuriosirmi e di essere in grado di quello che mi sono prefissato. Non riesco a fare cose in cui non credo e mi piace sporcarmi le mani: facendo questo mestiere cerco di imparare cose sempre nuove e di trasmetterle ai telespettatori.

Archiviata la prima stagione di Bau Boys quali sono i tuoi prossimi impegni?
Tornerò nella squadra de Le Iene e sono già al lavoro per la nuova edizione di Invincibili.

Segue l’intervista a Marco Berry, realizzata di persona da Stefano Pia - Direttore Nazionale Nord Slide.