Il
30 % degli alberghi italiani a rischio chiusura
On.
Pizzolante: “Salviamo la stagione e concediamo 6 mesi di proroga”
di
Alessandra Mura – Direttore Editoriale Slide
Il
Parlamentare riminese del pdl Sergio Pizzolante, entra nel merito di
una normativa da lui definita “pro recessione”, bocciando il
decreto a firma del Ministro Anna Maria Cancellieri che determina
l’adeguamento delle norme antincendio delle strutture alberghiere
italiane. In base a quanto si apprende da verifiche condotte nel
territorio, solamente il 30 % delle strutture italiane sono a norma,
mentre, il 50 % potrebbe troversi costretto a ridurre l’offerta al
di sotto dei 50 posti letto, arrecando di conseguenza un danno non
solo per l’immagine, ma soprattutto economico, per la struttura
alberghiera e per la ricaduta di presenze nel territorio.
Onorevole:
la stagione 2012, che già non inizia nelle più rosee prospettive
potrà essere influenzata negativamente da questo decreto? (
al momento di andare in stampa, non era cambiata la situazione sul
decreto ).
Certamente
si. Non possiamo chiudere la porta alle attività alberghiere
soprattutto all’inizio della stagione. Secondo quanto si evince
dalla normativa, i tecnici degli alberghi avranno 30 giorni di tempo
per le verifiche di parte (impossibile espletarle in cosi poco
tempo), e i tecnici dei vigili del fuoco avranno dopo la prima fase
di verifiche, altri 60 giorni per decidere la riduzione dei posti
letto o addirittura la chiusura delle attività, magari nei mesi di
giugno o luglio con i clienti all’interno dell’albergo.
Una
delle tante conseguenze potrebbe essere il crollo del Pil, che si
aggiunge ad una riduzione dell’offerta turistica. Come valuta
questa situazione?
Sicuramente
da evitare. Il prodotto interno lordo che già soffre e lo vediamo
dai numeri, non sarà certo agevolato dall’applicazione di questa
normativa. E il soffocamento dell’offerta turistica che ne
conseguirà, sarà un grave danno per l’economia turistica. Non vi
è alcun dubbio che questa deve essere l’ultima proroga, ma non si
devono cambiare i requisiti minimi in corsa, senza concedere agli
alberghi il tempo necessario per rimettersi in regola. Anche perché
mettersi in regola, significa affrontare spese in un momento di crisi
che difficilmente verranno assorbite e di certo non immediatamente.
Ci tengo a precisare che questa manovra, è figlia di un ottusa
rigidità della burocrazia che non tiene conto delle difficoltà
delle imprese.
Come
hanno reagito gli albergatori?
In
questi anni c’è chi si è messo in regola e che non avrà alcun
problema; chi invece non possedeva le risorse necessarie o ha
aspettato troppo, si trova a dover far fronte ad un ultimatum che se
non rispettato creerà grandi disagi. Non è nemmeno questione di
volontà, quanto di procedure tecniche ferraginosissime che possono
andar bene per strutture molto grandi ma non per le piccole medie
imprese, che in tante regioni sono la stragrande maggioranza, come
in Romagna.
Quale
potrebbe essere la soluzione?
Da
parte mia c’è e continuerà ad esserci tutto l’impegno
possibile per allungare i tempi. Ho già inviato le mie rimostranze
al Presidente degli albergatori Patrizia Rinaldis, al Ministro del
Turismo dottor Piero Gnudi con il quale stiamo esaminando la
situazione e dialogando sulla strada de perseguire. Il dossier è
stato esaminato ed ora si procederà ad una soluzione definitiva,
spero basata sul buon senso e sulla difficoltà oggettiva dei tempi
che stiamo attraversando .Penso che sia ragionevole dare agli
operatori 6 mesi di tempo per l’acquisizione dei nuovi requisiti
minimi e accedere così all’ultima proroga. In questo modo si
salverebbe la stagione estiva, che è uno dei motori italiani per la
tenuta del Pil, senza alterazioni sostanziali del processo che
prevede la messa in regola delle strutture entro il 2013.
Sergio
Pizzolante
è
nato a Castrignano del Capo (LE) 47 anni fa e vive a Riccione da 28
anni. E' deputato dal 2006, con Forza
Italia prima
e con ilPdl
ora.
E' stato nominato Segretario
della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici
della
Camera. E' stato membro della Commissione Trasporti e
Telecomunicazioni della Camera nella XV Legislatura; è membro del
Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Riformismo
e Libertà”
di
cui coordina la Consulta per l'Economia e vicepresidente vicario
della Consulta
Nazionale per l'Agricoltura del Pdl.