Repubblica
di San Marino Round
SUPERBIKE
2012
Crossbow
nella Cava!
di
Tommaso Torri – Slide
La
Romagna è, per definizione, la terra dei motori e solo capendo
questo concetto si riesce a capire il cuore dei tanti appassionati
che hanno affollato il round della Repubblica di San Marino della
Superbike andato in scena sul circuito di Misano. Sono stati 67mila
gli appassionati che, sfidando il caldo torrido, hanno affollato il
circuito romagnolo per poter vedere da vicino i loro beniamini che si
battevano in quella che è stata una delle gare più appassionanti
del mondiale corse fino ad oggi. C’è da aggiungere, inoltre, che
solo in occasione della tappa romagnola vengono organizzati quegli
eventi collaterali che, caso unico di tutti gli appuntamenti in giro
per il mondo, avvicinano i piloti al pubblico. Il tradizionale
prologo del San Marino Round ha visto, quest’anno, nove piloti
esibirsi nello spettacolare Superbike Crossbow, una gara di tiro con
la balestra. Teatro dell’evento, la Cava dei Balestrieri,
arricchita da musici, sbandieratori e figuranti per rievocare i
ricordi di una tradizione secolare, è stato gremito dal pubblico
degli appassionati. I nove piloti sono stati accoppiati ad un
rappresentante di ogni Castello della Repubblica di San Marino che ha
consigliato loro la tecnica per il tiro. Alla fine, dopo un tiro di
prova, uno di gara ed uno finale fra i tre migliori, l’ha spuntata
Tom Sykes (accoppiato al Castello di Monte Cerreto – Elio Pari)
davanti a Max Biaggi (accoppiato al Castello di Montegiardino –
Edoardo Chiaruzzi) e Marco Melandri (accoppiato al Castello di
Pennarossa – Paolo Rossini). Al quarto posto s’è classificato
Carlos Checa ed è stato curioso constatare che si è trattato dei
primi quattro della classifica nel Mondiale Superbike.
Archiviata
la parentesi del divertimento personale, i piloti si sono subito
messi al lavoro nei rispettivi paddock per iniziare a preparare una
gara che, fin dalla vigilia, si è dimostrata particolarmente
avvincente. Al di là delle schermaglie in conferenza stampa, si è
capito fin da subito che il vincitore della tappa misanese avrebbe
potuto prendere il largo nella classifica mondiale e, tutti, hanno
cercato di dare il meglio di loro stessi.
Durante la gara della domenica il
circuito romagnolo ha assistito a un testa a testa tra i big della
Sbk penalizzati, sabato, da una superpole che ha visto i favoriti del
mondiale partire in posizioni a loro inconsuete. Al semaforo verde,
Biaggi è partito dalla decima posizione mentre il campione del
mondo, Checa, ha dovuto scontare una serie di errori nella superpole
di sabato accontentandosi della sedicesima posizione. Brutta
posizione di partenza anche per il pilota di casa, Marco Melandri,
relegato in 13esima posizione e poi, in Gara1, costretto al ritiro a
3 giri dal termine per problemi alla gomma posteriore. La gara del
mattino si è contraddistinta per una prima fila tutta composta dai
giovani piloti della Kawasaki (Sykes), Honda (Rea), Bmw (Badovini) e
Ducati (Giugliano). Posizioni che hanno garantito uno spettacolo
continuo per tutti i 24 giri con ripetute “sportellate” tra
Biaggi e Checa impegnati in una rimonta entusiasmante. Gli ultimi
giri si sono caratterizzati per lo scontro diretto tra il campione
del mondo e un Checa che, fino alla fine, ha puntato alla prima
posizione. Gara1 si è conclusa con la vittoria del romano, in sella
all’Aprilia, seguito dalla Ducati di Checa e da quella di un
Giugliano che, nonostante la giovane età, ha dimostrato di saper
tener testa a piloti con più esperienza. Gara2 completamente da
dimenticare per il team Ducati Althea: dopo soli 4 giri dal via,
Checa è stato toccato da Melandri rovinando a terra e, dopo altri
due giri, a conoscere l’asfalto del circuito misanese è stato
Giugliano. Autore di una strepitosa partenza, Biaggi ha recuperato in
pochi giri il gap imponendo il suo passo agli avversari e chiudendo
la gara in testa. Secondo posto per Rea, in sella alla Honda, e terzo
posto per la Kawasaky di Sykes.
Il fine settimana della Superbike è
coinciso con l’intitolazione dell’autodromo di Misano al grande
pilota romagnolo Marco Simoncelli, tragicamente scomparso durante la
gara della MotoGp sul circuito di Sepang in Malesia. Terminato l’iter
burocratico, è stato presentato il marchio che associa l’impianto
romagnolo col Sic nel corso di una cerimonia alla quale hanno
partecipato i genitori di Marco: papà Paolo e mamma Rossella. Tutto
era partito all’indomani della scomparsa di Marco quando, a furor
di popolo, era stata chiesta l’intitolazione del circuito e, il
consiglio di amministrazione della Santamonica Spa proprietaria
dell’impianto, decise all’unanimità di accogliere la proposta di
associare il nome del Misano World Circuit a quello del pilot; un
lavoro svolto in piena sintonia con la famiglia Simoncelli. La
creazione del nuovo logo è stata affidata ad Aldo Drudi, il designer
riccionese protagonista delle grafiche sportive di tanti grandi
campioni del motociclismo, che ha individuato una immagine efficace.
L’estro del designer ha unito il tradizionale marchio MWC Misano
World Circuit insieme al nome Marco Simoncelli che nella “doppia
elle” richiama le bande rosse del casco utilizzato dal Sic. A
questo punto, l’impianto si chiama “Misano World Circuit Marco
Simoncelli”.
“Provo una grandissima emozione –
ha detto Paolo Simoncelli, accompagnato dalla moglie Rossella e con
la voce rotta dalla commozione – nel vedere intitolato a Marco il
circuito di Misano. Abbiamo avuto tanti riscontri di affetto in
questi mesi, da tutto il mondo, ma oggi è un giorno davvero
particolare. Ringrazio la Santa Monica Spa proprietaria dell’impianto
per ciò che ha fatto e il designer Aldo Drudi per aver associato
così felicemente il nome di Marco al marchio del circuito”.