Intervista al Premio Oscar
Ennio Morricone
Da Hollywood a Piazzale Fellini, un
concerto da mille e una notte.
di Tommaso Torri
Già definito l’evento musicale della
Rimini estiva, il concerto di Ennio Morricone in programma per il 25
agosto in piazzale Fellini si preannuncia come un appuntamento
imperdibile per tutti gli amanti della musica. Il più grande
compositore italiano per il cinema si esibirà in una suggestiva
cornice dove, tutto, è stato organizzato per richiamare quelle arie
felliniane capaci di unire in maniera perfetta musica e immagini. Il
titolo del tour di Morricone, che dopo l’anteprima di Rimini lo
vedrà protagonista all’Arena di Verona e in altre 10 serate nei
più importanti teatri italiani, si rifà a una frase di Dostoevskij
“La bellezza ci salverà”. Una frase presa in prestito anche da
Tonino Guerra, il grande sceneggiatore di Federico Fellini scomparso
quest’anno, che era diventato l’ambasciatore della bellezza della
Romagna. Ed è proprio bellezza e suggestione che saranno i fili
conduttori di un concerto\spettacolo che avrà, come sfondo, le linee
Liberty del Grand Hotel di Rimini, luogo felliniano per eccellenza.
Si prevede un grande afflusso di pubblico e, non a caso, sono stati
previsti 5mila posti a sedere. Sul palco, insieme al Maestro, ci sarà
un’orchestra di 100 elementi che accompagneranno altrettanti
coristi con la voce inconfondibile del soprano Susanna Rigacci.
Morricone, premio Oscar alla Carriera e
insieme a Nino Rota compositore per eccellenza delle musiche dei più
grandi film, ha contribuito a rendere celebri le pellicole di registi
come Sergio Leone, Tornatore, De Palma, Polansky e Oliver Stone.
Maestro, partiamo dal titolo di
questo concerto. La bellezza ci salverà. Pensa che la bellezza ci
salverà veramente?
Penso che la bellezza non salverà il
mondo, però è un problema personale. Forse la bellezza di una
donna, di un paesaggio o di altre cose che ci interessano e ci
entusiasmano. È possibile che la bellezza individualmente provochi
una sensazione di salvezza e di ottimismo, questo io credo.
Lei è diventato celebre per le
colonne sonore di film diventati dei cult della storia del cinema.
Quanto influisce la musica sul successo di una pellicola e a cosa si
ispira per comporla?
Io penso che la musica non influenzi
più ti tanto il film, se il film è bello una bella colonna sonora
funziona benissimo. Se il film è bello, anche una musica mediocre
può funzionare. Se il film è brutto, anche una musica bella non
funziona. Se poi sono brutti sia la musica che il film allora
sappiamo già come va a finire…
Ha
all’attivo oltre 500 musiche per film. Qual è il segreto che rende
queste realizzazioni sempre così attuali?
La
musica non mi influenza perché deve avere successo, io non cerco il
successo per la musica del cinema, desidero che la musica sia giusta
per un determinato film e quindi cerco di far coincidere tutte le
cose, gli accordi con il regista e poi le cose che riguardano me
privatamente, per scrivere una musica che regga ragioni tecniche e
anche possibilità strutturali.
Io
vivo questo mondo e vivendo questo mondo ho tutte le esperienze che
riguardano la musica di questo mondo, in qualche maniera io accetto,
in una certa misura, le influenze di quanto avviene intorno a me ma,
naturalmente, questo è non più di una certa percentuale. Io mi devo
sempre riconoscere in quello che scrivo altrimenti non sarebbe più
musica mia.
Diversi
sono i film che, grazie anche alle sue musiche, sono un documento
storico del nostro tempo. A suo giudizio esiste una differenza fra il
comporre musica per film o per cartoni animati?
In
teoria la differenza tra un film normale ed un cartone animato non
ci dovrebbe essere, ma bisogna vedere il film, che tipo di cartoni
animati, se sono un po’ realistici oppure se parlano di personaggi
che si muovono come animaletti o grandi animali, se sono comici.
Allora è diverso il comportamento, non posso rispondere in maniera
precisa a questa domanda perché la scelta si modifica da film e
film.
Per
un compositore quali sono i margini di autonomia dalle scelte del
regista?
C’è
assolutamente un margine di autonomia lavorando con qualsiasi
regista. Naturalmente il compositore è al servizio del film, ascolta
le idee che hanno, se le hanno, dei registi e poi decide a casa
privatamente per proprio conto e cerca di dare una impronta
personale, che non deve volere a tutti i costi, perché lo stile non
si forza, viene fuori da solo quindi la musica rimane sempre di un
compositore malgrado le influenze che può avere il film ed i
consigli del regista.
La
sua musica può essere indipendente dalle immagini del film?
Ho
constatato che la musica può essere indipendente dalle immagine del
film facendo un calcolo e osservando con attenzione le musiche
precedentemente scritte da grandi compositori. Bach è stato in
qualche film così come Mozart, Mahler, Bruckner e altri autori.
Naturalmente se hanno funzionato le loro musiche su certi film è
perché la musica ha possibilità, se è ben scritta, di adattarsi
alla pellicola. L’importante per me, dopo aver fatto questa
scoperta, è scrivere una musica che pur servendo il film, il regista
e le mie intenzioni abbia una funzione e una possibilità sua
indipendente. Esattamente come e se sia stata scritta e realizzata
prima del film stesso.
Negli
ultimi anni le pellicole hanno perso, in parte, l’accompagnamento
di grandi colonne sonore. Per lei a cosa è dovuto questo
cambiamento?
Grandi colonne sonore non vuol dire per
forza una grande orchestra, una grande colonna sonora può essere
anche eseguita da un quartetto d’archi o da un pianoforte solo.
Dipende da quello che c’è dentro questa musica. Se poi si intende
che negli ultimi anni si sono perse le musiche per grande orchestra
allora la risposta è diversa. Si è perso l’uso di una grande
orchestra perché la musica costa tanto, i professori che suonano
costano tanto e poi più una orchestra è grande più ci vuole tempo
per registrare e quindi è più problematica visto le ristrettezze
che ha il cinema italiano. Naturalmente parlo di un certo cinema ma,
se si tratta di un grande film e di grandi registi ,il cinema non ha
incertezze perché un grande regista non impone al compositore la
scelta di una orchestra più piccola per risparmiare dei soldi. Io,
per lo meno, faccio quello che serve al film senza risparmiare ma
senza sprecare soldi.
Il
concerto di Ennio Morricone si terrà alle 21 del 25 agosto in
piazzale Fellini a Rimini. Biglietti
a partire da 40,00€ su TicketOne