Ucraina Fashion Event
Kiev,
5 giorni di moda full time.
Foto e testi a cura di Marco Baraldi -
Inviato speciale Slide
Nella
prima decade di marzo si sono svolte nella capitale Ucraina le
giornate della moda, la location era particolarmente suggestiva,
stiamo parlando dell’edificio storico dell’arsenale di Kiev.
Avendo
in passato assistito a parecchie sfilate di moda nel capoluogo
lombardo, la curiosità dei primi giorni era fondamentalmente
incentrata nel paragonare la kermesse italiana con quella ucraina per
avere una idea di come si vivessero e a che livello fossero i fashion
shows al di fuori di una delle capitali della moda come Milano. Tutti
pomeriggi per 5 giornate consecutive; un totale di quaranta sfilate
di moda circa, hanno caratterizzato la manifestazione ucraina. Stiamo
quindi parlando di un numero piuttosto corposo di stilisti che si
sono cimentati sulla passerella dell’arsenale esponendo le loro
ultime creazioni. Queste a grandi linee, i numeri in grado di dare
una idea dello spettacolo della moda a Kiev.
Per
le prime giornate la mia attenzione è stata rivolta alla passerella
e a tutto ciò che il “frontstage” poteva offrire, salvo poi
addentrarmi nel “dietro le quinte” per osservare il meccanismo
dell’organizzazione che sta alle spalle del pubblico. La passerella
delle sfilate è solo una e questo rende il backstage sicuramente più
impegnativo e caotico rispetto a ciò che accede in Italia dove le
passerelle a disposizione delle sfilate sono 3. Se poi parliamo di
grossi calibri della moda allora ciascun stilista espone le proprie
realizzazioni in un proprio spazio personale se non addirittura nella
maison. Questo ovviamente consente di avere maggiore disponibilità
di tempo nel curare modelle ed abiti prima della sfilata a tutto
vantaggio della qualità dell’esposizione. Tutti gli stilisti
espongono, quindi, le loro collezioni in un unico grande salone,
molto suggestivo per le dimensioni le volte ed il lungo colonnato che
procede parallelamente al catwalk. A rendere ancora più fascinosa la
sala ci pensa l’illuminazione mista led e luce ad incandescenza di
diversi colori.
A
livello di media la presenza è discreta, anche se, come era lecito
aspettarsi, di prevalenza locale. Facendo foto ho dovuto sgomitare
ben poco per ricavarmi uno spazio confortevole sul palchetto dedicato
alla stampa. Ucrainian Fashion Week ha un canale satellitare ad hoc
che trasmette sfilate 24 ore su 24 partendo ovviamente da quelle
nazionali salvo poi sconfinare in Europa ed America.
Come
ogni evento mondano che si rispetti c’era anche una nutrita schiera
di vips ucraini. Si potevano facilmente riconoscere in base al numero
di fotografi o cineoperatori pronti a filmarli od immortalarli.
Al
di fuori della passerella, oltre ad una interessante mostra di foto
erano state allestite una ventina di postazioni per lo più a
carattere promozionale dove grandi marchi esponevano i loro prodotti
e fungevano da anticamera tra una sfilata e l’altra.
L’afflusso
di gente, da discreto nei giorni infrasettimanali si è fatto via via
più corposo avvicinandosi al weekend e nelle ore serali quando
l’affollamento cominciava ad essere consistente. A riprova di ciò
la fila per il guardaroba raggiungeva facilmente i 15 minuti
d’attesa. Il caldo all’interno dei saloni dell’arsenale era
davvero consistente, un po’ come in tutti i locali a Kiev, si
poteva tranquillamente stare in t-shirt, mentre fuori dalla porta
d’ingresso l’escursione termica era di una trentina di gradi; non
è stato facile abituarsi a questi sbalzi di temperatura per così
tanti giorni.
Al termine di
ogni giornata di sfilate immancabile il party al Budda Bar, locale
dalle ragguardevoli dimensioni a pochissimi passi dalla piazza
centrale di Kiev. Le aspettative a tal proposito erano molto alte, ma
all’atto pratico ci siamo trovati di fronte ad una normalissima
serata, sicuramente più affollata, ma ben poco caratterizzata
dall’evento sfilate se non per una decina di manichini
opportunamente sistemati e vestiti alla base del gigantesco budda che
sovrasta il locale.
Terminata
la kermesse possiamo tranquillamente tirare le somme e dire che il
livello qualitativo della kermesse ucraina è buono, non siamo
certamente ai livelli di Parigi o Milano, ma possiamo affermare che
l’evento ha raggiunto un livello qualitativamente più che
accettabile.