Le interviste esclusive di
Slide
LELE MORA : "Ho trovato il mio posto nel mondo"
....si
racconta : tra passato , presente e futuro.
a cura di
Slide Ticino
Dopo quasi
tre anni dalla prima intervista che Slide ha realizzato con la
disponibilità dell'Agente dei Vip per eccellenza, dopo svariate
vicissitudini vissute da colui che divenne lui stesso showman, ci
ritroviamo a chiacchierare nella nuova abitazione di Lele Mora, il
talent scout che ha reso celebri moltissimi attuali personaggi nel
nel mondo dello spettacolo e del panorama televisivo italiano.
Com’è
nato il suo amore per la Svizzera?
E’ nato
tantissimi anni fa. Mi diplomai alla scuola alberghiera e mi
trasferii in Ticino dove cominciai a lavorare come cameriere in un
ristorante di Lugano. Fu amore a prima vista : di questo paese mi
colpì immediatamente la qualità della vita ma soprattutto la
bellezza dei paesaggi. Un territorio che sa metterti in contatto con
la tua interiorità e ti fa stare in pace col mondo.
E il suo
rapporto con l’Italia?
L’Italia è
la mia terra d’origine…è il più bel paese del mondo. Inoltre in
Italia ho la mia famiglia, che per me ha un valore sacro : non potrei
mai fare a meno degli affetti, sono la mia energia positiva.
L’Italia
è un paese bello e impossibile, parafrasando la Nannini .
Si, è un
paese magnifico, ricco di bellezza artistica, paesaggistica,
enogastronomica. E’ una nazione però storicamente ricca di
contraddizioni : ha dato i natali a personaggi che hanno lasciato
tracce indelebili nell’umanità , arte, scienza, letteratura. Ma è
anche la nazione in cui sono nate le associazioni mafiose. E’ come
se ci fosse sempre una parte di noi affascinata dal lato oscuro delle
cose e troppo spesso perdiamo la retta via. Alla fine però, siamo
sempre bravi a risollevarci , perché abbiamo risorse interiori che
in altre parti del mondo si sognano. Dobbiamo recuperare un po’ di
sano spirito patriottico e innamorarci nuovamente della terra in cui
siamo nati.
Ci ha
raccontato dei suoi esordi nel campo della ristorazione in quel di
Lugano, ma come è venuto in contatto col mondo dello spettacolo?
Il mio
incontro con questo mondo è avvenuto per caso, ma in un modo molto
bello e romantico. Conobbi oltre trenta anni fa due donne
meravigliose, che tuttora sono due tra le persone che più amo e che
più mi sono vicine : Patty Pravo e Loredana Bertè. Furono loro ad
iniziarmi a questo universo.
Due super
dive della musica italiana .
Due icone,
due donne straordinarie, due anime vere. Grazie a loro ho capito cosa
vuol dire essere davvero un artista, avere dentro un fuoco che ti
conferisce quell’aurea di grandezza percepibile anche con una
semplice stretta di mano.
Cosa vuol
dire per lei essere artista ?
In genere
artisti si nasce…in pochi sono capaci di diventarlo. E in questo
caso si parla di abili artigiani. Se si ha il dono dell’arte però
bisogna essere in grado di coltivarlo. Ho visto nella mia carriera di
agente tanti talenti bruciati, perché non sono stati capaci di
gestire se stessi. Così come ho visto tante persone prive di talento
godere delle luci della ribalta.
Esiste
una formula per il successo?
No, non
esiste una formula magica che garantisca il successo sicuro. Esistono
però alcuni accorgimenti che vanno assunti affinchè il percorso
professionale sia sempre di crescita e non di regressione. In primis,
rigore nella professionalità : nulla si improvvisa. Altro fattore
determinante è l’essere seguito dalle persone giuste .
Lei è
stata la “persona giusta” per tanti personaggi dello spettacolo :
se dovesse definire in poche parole il ruolo dell’agente ?
Il bravo
agente è colui capace di liberare mentalmente l’artista che
assiste, per far sì che egli possa esprimere in modo netto le
qualità che ha dentro, e renderle così visibili al pubblico. Un
ruolo delicatissimo, difficile, pieno di insidie…ma fondamentale.
Lei ha
parlato di “dilettanti di successo”. Nell’epoca dei talent show
il concetto di talento sembra però essere centrale. Almeno nelle
intenzioni…
E’ vero
solo in parte. Sono convinto che senza talento il successo che si
raggiunge sia solo una cometa che passa in cielo e dopo sono in pochi
a ricordarsi del suo passaggio. I talent hanno generato tanti
prodotti che definisco “stagionali”, usa e getta. Ragazzi anche
con grandi qualità sono finiti dopo pochi mesi nel dimenticatoio
perché sostituiti dai nuovi arrivati. E’ un tritacarne pericoloso,
al quale spero e credo che prima o poi si metterà un punto.
Cosa si
sente di consigliare ad un giovane che vuole tentare la strada del
successo?
La gavetta,
la vecchia e sana gavetta. La tv in un attimo ti consacra e con la
stessa velocità ti brucia : se non hai le spalle larghe e
sufficiente esperienza per gestire anche i momenti critici non
resisti. Il pubblico poi è molto volubile, i gusti mutano
rapidamente : bisogna avere anche la sensibilità giusta per
rinnovarsi ed offrire sempre qualcosa di attuale.
Qual è
il ruolo della TV oggi?
La tv ha
sempre un grande potere, anche se subirà delle notevoli
trasformazioni, perché ormai il futuro è la mobilità : tutto si
guarderà dai tablet, dagli smartphone. Diciamo che la tv uscirà dai
salotti ed entrerà nelle tasche e nelle borse delle persone.
A
proposito di multimedialità, qual è il suo rapporto con i social
network ?
Pessimo.
Odio la tecnologia. Giro ancora con block notes e penna. E sono
critico nei confronti dei social, che hanno inaridito le persone,
oggi quasi incapaci di comunicare. Non posso tollerare di vedere ad
una cena con amici persone adulte con questi telefoni tra le mani che
preferiscono interagire con chi è lontano piuttosto che parlare con
chi si ha di fronte. E’ un’abitudine da condannare nel modo più
assoluto. Recuperiamo il piacere di guardarci negli occhi.
Cosa fa
Lele Mora oggi?
Sono
felicemente impegnato insieme a Don Mazzi in un progetto di recupero
di minori. Sono giovani che hanno sbagliato ma che meritano una
seconda possibilità dalla vita. Dietro gli errori dei giovani ci
sono quasi sempre le colpe degli adulti. Da padre e nonno vivo questo
impegno con grande dedizione e ricevo quotidianamente da questi
ragazzi gratificazioni enormi.
Possiamo
dire che ha trovato oggi il suo posto nel mondo?
Si, sono
sereno e appagato. Questo impegno sociale ha riempito di significato
profondo la mia esistenza. Siamo nati per dare , chi è abituato a
ricevere soltanto è una comparsa insignificante sulla scena della
vita.
E domani?
Nel 2016
sarà pubblicata una mia autobiografia ufficiale, in cui racconterò
tutta la mia vita…dalla nascita a Rovigo ad oggi. Gioie e dolori :
un racconto di vita vera.
Un sogno
nel cassetto?
Tornare a
vivere nella mia amata Svizzera, dove voglio invecchiare felicemente.
Prima però, vorrei regalarmi 6 mesi a Cuba…6 mesi, non di più :
troppo sole fa male alla salute.