Enjoy Tv incontra : Cristian Marchi

Enjoy Tv incontra : Cristian Marchi
intervista a cura di Lorenzo tiezzi

Abbiamo intercettato Cristian Marchi nel bel mezzo del suo tran tran quotidiano tra studio di registrazione, servizi fotografici, studi grafici, studi tv… ed aeroporti.
Fuori dal mondo dei locali, il 'fenomeno' Marchi non è ancora conosciuto quanto dovrebbe. Ovvero, se chi gestisce un locale in Italia vuol essere sicuro di 'fare il pieno' e sente i suoi pr… il suo nome viene fuori. Sempre.
Il problema è che Marchi non può suonare dappertutto, altrimenti i problemi delle discoteche italiane sarebbero presto dimenticati… Ovviamente è una battuta, ma sono pochi i dj che a fine set firmano autografi come popstar. "Non ne firmo molti, diciamo che dopo ogni set sono una cinquantina", dice piano. "Al sud li chiedono di più che al nord, dove è la foto col telefonino il regalo più gradito. Io comunque mi sono organizzato e ho fatto stampare i miei flyer, dove c'è uno spazio bianco…". Siccome Marchi è uno che sa stare con i piedi per terra e sa minimizzare, sui numeri e sulle foto set bisogna intendersi: in console a fine dj set c'è sempre la fila per mezz'ora.

Molti credono che un top dj producer come lui lavori un paio d'ore al giorno, ovvero quando se ne sta in console, periodo nel quale ovviamente beve solo champagne rosé d'una certa annata. Ma non è esattamente così, anzi non è così per niente. Quando i dischi funzionano (e quelli di Cristian funzionano molto) è perché i dj li curano dalla prima all'ultima nota, quando un artista ha anche un suo stile, non solo musicale, vuol dire che dietro c'è tanta passione e tanto lavoro.

A cosa stai lavorando in questo periodo?

"Al mio nuovo singolo con Gianluca Motta, 'Rising', un brano tra melodia ed elettronica che speriamo possa interessare anche il mercato internazionale… e contemporaneamente ad altri tre progetti. Sono ancora bozze, però. Mancano ancora tante ore in studio prima di poterli ballare".

Sappiamo che nei tuoi set suoni soprattutto musica tua, ma c'è qualche nuovo dj producer i cui dischi in questo periodo non mancano mai nella tua valigia di cd?

"Si, c'è Avicii (www.avicii.com), un giovane che però ha già remixato Bob Sinclar e Tiesto e pure Robyn, mica noccioline… per quello che riguarda il mio suono in questo periodo mi sto accorgendo che è molto vicino alla progressive house e pure un po' all'electro minimal. Ovviamente c'è anche tanta melodia, pure nel mio singolo 'I got you', ma è giusto essere sempre aggiornati".

Come mai hai definito I got you, canzone che hai prodotto con Nari & Milani feat. Max C?

"Perché d'amore c'è bisogno, sempre. Soprattutto in un periodo non facile come questo. In discoteca si sentono troppo spesso testi stupidi o inutili, qui si parla d'amore e si balla, e non è poco… Quando in studio lavori con uno come Paolo Sandrini, che ha creato tanti successi con Gigi D'Agostino ed altri artisti… le melodie poi vengono fuori nel modo giusto".

A differenza di altri colleghi, hai un tuo stile comunicativo molto definito

"Per un dj che come me è 'underground', ovvero non sono certo Bob Sinclar o Guetta e per arrivare a quel livello devo correre un bel po'… è molto importante cercare di avere un rapporto diretto con chi ama o potrebbe iniziare ad amare la mia musica. A chi è dell'ambiente della musica o dei club sembra impossibile, ma tanta gente dopo i set viene da me facendomi i complimenti perché non sapeva che questo o quel pezzo l'avessi prodotto io. Anzi, diciamo meglio, che una certa canzone l'avessi fatta o scritta io con il mio team. Spesso chi fa il mio lavoro usa termini difficili e si sente troppo 'su'. Ricordo una volta in aeroporto con un collega (non faccio nomi manco sotto tortura)… Stavamo chiacchierando mentre aspettavamo l'imbarco e una persona ci ha chiesto che lavoro facevamo. Dopo un po', sembrava che io mettessi i solo dei dischi e il collega fosse il presidente della repubblica. Ecco, io faccio il dj e mi piace molto, non è che sono un extra terrestre".


Cristian Marchi per mantenersi all'inizio della sua carriera ha fatto tanti lavori: elettricista, commerciale, indossatore… ovviamente in giro si parla solo di quest'ultima attività, forse perché considerata più vicina al suo attuale ruolo di artista. Ma, probabilmente, è grazie alla sua competenza con l'elettronica che ha imparato a mixare con una tecnica unica (gliela riconoscono anche i colleghi) ed è grazie alla capacità di lavorare in team imparata lavorando in radio (una capacità che di solito ai dj italiani manca del tutto) che è diventato una star. Questo status non lo soddisfa, comunque. "Quando mi dicono che sono il numero uno non sono contento del tutto", dice seriamente. "Preferirei che mi dicessero che sono bravo".