Michael Jackson, innocente da morto?



Chi, come, perchè! Le leggende su
Michael Jackson
Il “Re” del pop è vivo!
a cura della redazione Slide - alcune info tratte da wikipedia

Per qualcuno valeva più da morto che da vivo, per altri era una figura da idolatrare e da imitare ricorrendo anche al bisturi del chirurgo plastico, per altri ancora si trattava di un mostro assuefatto alla chirurgia estetica e ai farmaci, tra i detrattori c’è chi lo chiamava “orco” per le presunte storiacce di abusi su minori e, gli apologeti, lo consideravano il re del pop.
Michael Jackson è stato, forse, una delle figure più controverse degli ultimi 30 anni e la sua morte, avvenuta in circostanze tutt’ora misteriose il 25 giugno del 2009, ha contribuito ad alimentarne la leggenda e la fama a livello planetario.
Una fama che, nel mondo dello spettacolo, prima di lui non era mai stata lontanamente paragonabile alle altre star: solo Jackson, in tutta la storia della musica, è diventato l'artista pop di maggior successo di sempre grazie, anche, a Thriller del 1982, tuttora l'album più venduto co-prodotto da Quincy Jones e vincitore di 8 premi Grammy.
Il cantante, nato a Gary nell’Indiana nel 1958, è una dei pochissimi personaggi ad essere diventato una leggenda in vita e la cui morte ha alimentato una serie di affabulazioni e miti che hanno superato la fama che aveva da vivo. Gli unici altri 2 cantanti che possono vantare questo successo sono Elvis Presley (la cui figlia sposò, nel 1994, lo stesso Jackson per poi divorziare 2 anni dopo) e Jim Morrison; inutile aggiungere che, per questi due casi, non manca chi giura che entrambi sono ancora vivi e vegeti.
A far tornare alla ribalta quello che viene oramai definito “Caso Jackson” è il processo che si sta celebrando in questi giorni e che vede sul banco degli imputati l’ex medico del re del pop, Conrad Murray, imputato di aver causato la morte del cantante. Secondo l’accusa, Murray avrebbe somministrato una dose troppo alta del medicinale Propofol, sarebbe stato lo stesso Jacko a chiedergli di somministrargli un'alta dose del medicinale in vista soprattutto del tour che avrebbe dovuto affrontare a breve. Il cantante, infatti, sarebbe stato molto depresso ed utilizzava il Propofol alla stregua di un blando tranquillante, nonostante si tratti di un farmaco utilizzato in genere per le operazioni chirurgiche: la dose troppo alta gli sarebbe stata quindi fatale. Il medico personale di Jacko si difende così dalle accuse di aver causato la morte del "re del pop", affermando addirittura che Jackson era solito bere i medicinali destinati alle iniezioni. Una dipendenza molto grave, pertanto, che Michael non era più in grado di controllare e che gli sarebbe quindi costata la vita. Di parere ovviamente opposta la tesi della difesa del medico, che rischia una condanna a 4 anni di carcere per negligenza, la quale sostiene che Murray non sia responsabile per la morte di Jacko: l’avvocato Ed Chernoff intende dimostrare che, appena Murray lasciò la stanza, Michael Jackson assunse una dose di Propofol che, interagendo con il sedativo Lorazepam, ingerito in precedenza, creò un cocktail che lo uccise all’istante.
Dubbi e leggende, miti e verità, fiumi di dollari e bambini bisognosi aiutati dal cantante che amava dormire nello stesso letto con loro; miliardi di fan sparsi per il mondo e altrettante persone pronte a cliccare su internet le immagini più scabrose. In tutto questo è difficile riuscire a capire, se ne esiste una, cosa ci sia di vero e cosa no. Forse, l’unica cosa a cui ci possiamo affidare sono state decine di canzoni firmate dal “re del pop” che, per molti, hanno segnato la propria vita.