101 FILM da salvare!

Slide e il Cinema alla carica dei
101 FILM da salvare!
a cura di Fabio Buffa - Slide


Quali sono i cento film italiani da non dimenticare? Quali sono i film che rappresentano il collante tra le generazioni? Quali descrivono meglio la storia d’Italia degli ultimi 70 anni? Ma, soprattutto, esiste un elenco di pellicole ritenute le più rappresentative nel contesto della celluloide? Certo che esiste.  L’idea di crearlo nacque nel 2006 dalle Giornate degli Autori, ovvero la rassegna autonoma della mostra del Cinema di Venezia, indirizzata ai ragazzi delle scuole medie e superiori, per far crescere in loro, e non disperdere nelle generazioni, l’amore e la passione per i film. 
Così, nel 2008, l’idea di creare questo elenco venne raccolta da un gruppo di addetti ai lavori che ha redatto la lista delle cento pellicole italiane da salvare dal dimenticatoio. A dire il vero le opere sono 101 in quanto si sono aggiunti i documentari del regista e sceneggiatore siciliano Vittorio de Seta, sul mondo del proletariato del mezzogiorno d’Italia. Il progetto si chiama “100+1, cento film e un paese, l’Italia”. La realizzazione è stata affidata alle Giornate degli autori, con la collaborazione di Cinecittà Holding, del Ministero dei Beni Culturali e del critico cinematografico Fabio Ferzetti. Quest’ultimo  ha radunato a sé il  regista Gianni Amelio, i giornalisti Gianpiero Brunetta, Paolo Mereghetti e Morando Morandini. Un elenco in cui ce n’è per tutti i gusti: commedie brillanti ed ironiche, film drammatici, cinici, crudeli, con un comune denominatore: descrivere, nel bene e nel male, l’Italia, attraverso vari spaccati. Il grande Federico Fellini è il regista presente nella lista con più film, ben sette titoli, mentre le attrici più evocate sono Sophia Loren , Anna Magnani e Stefania Sandrelli. Proprio quest’ultima, con 5 film tra i cento, in un’intervista rilasciata a Repubblica il 28 febbraio 2008 dichiarò: “questi sono film di cui vado orgogliosissima: rappresentano l'Italia, le italiane, e anche me stessa, le scelte che ho fatto. Guai a chi me li tocca!”. I titoli in cui è presente la Sandrelli sono, Divorzio all'italiana (Pietro Germi), Io la conoscevo bene (Ettore Pietrangeli), Il Conformista (Bernardo Bertolucci), Novecento (ancora Bertolucci) e C'eravamo tanto amati (Ettore Scola).
Questo elenco è da ritenersi “chiuso” o “aperto” e disposto ad essere incrementato da altri titoli? L’idea è di adeguarlo (se giungessero pellicole meritevoli) con nuovi film, tenendo presente che non si è voluta realizzare una classifica dei film “più belli”, piuttosto dei più rappresentativi come “cerniera” tra passato e nuove generazioni. 
L’arco di tempo coperto dai cento lavori va dal 1942 al 1978, 36 anni in cui l’Italia, seppur tra mille contraddizioni, è riuscita a risollevarsi, dopo la guerra, diventando, da paese devastato e arretrato dagli eventi bellici, a potenza economica. Ora è importante continuare a salvaguardare il nostro cinema: da considerare non soltanto sotto il profilo dello svago e del divertimento, ma come vera e propria opera d’arte capace di raccontare (e di fare)  la nostra storia. 


Ecco quindi l’elenco delle centouno pellicole: 

Quattro passi tra le nuvole di Alessandro Blasetti (1942),
Ossessione di Luchino Visconti (1943),
Roma, città aperta di Roberto Rossellini (1945),
Paisà di Roberto Rossellini (1946),
Sciuscià di Vittorio De Sica (1946),
L'onorevole Angelina di Luigi Zampa (1947),
Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (1948),
La terra trema di Luchino Visconti (1948),
Riso amaro di Giuseppe De Santis (1949),
La città dolente di Mario Bonnard (1949),
Cielo sulla palude di Augusto Genina (1949)
Stromboli, terra di Dio di Roberto Rossellini (1949),
Catene di Raffaello Matarazzo (1949),
Il cammino della speranza di Pietro Germi (1950),
Domenica d'agosto di Luciano Emmer (1950),
Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni (1950),
Luci del varietà di Alberto Lattuada e Federico Fellini (1950),
Prima comunione di Alessandro Blasetti (1950),
Bellissima di Luchino Visconti (1951),
Due soldi di speranza di Renato Castellani (1951),
Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli (1951),
Miracolo a Milano di Vittorio De Sica (1951),
La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi (1951),
Umberto D. di Vittorio De Sica (1952),
Europa 51 di Roberto Rossellini (1952),
Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952),
Totò a colori di Steno (1952),
Don Camillo di Julien Duvivier (1952),
Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (1953),
I vitelloni di Federico Fellini (1953),
La spiaggia di Alberto Lattuada (1953),
Napoletani a Milano di Eduardo De Filippo (1953),
Febbre di vivere di Claudio Gora (1953),
La provinciale di Mario Soldati (1953),
Carosello napoletano di Ettore Giannini (1953),
Il sole negli occhi di Antonio Pietrangeli (1953),
L'oro di Napoli di Vittorio De Sica (1954),
Un americano a Roma di Steno (1954),
L'arte di arrangiarsi di Luigi Zampa (1954),
Senso di Luchino Visconti (1954),
La strada di Federico Fellini (1954),
Una donna libera di Vittorio Cottafavi (1954),
Gli sbandati di Francesco Maselli (1955),
Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli (1955),
Poveri ma belli di Dino Risi (1956),
Il grido di Michelangelo Antonioni (1957),
Le notti di Cabiria di Federico Fellini (1957),
I soliti ignoti di Mario Monicelli (1958),
Arrangiatevi! di Mauro Bolognini (1959),
La grande guerra di Mario Monicelli (1959),
I magliari di Francesco Rosi (1959),
Tutti a casa di Luigi Comencini (1960),
La dolce vita di Federico Fellini (1960),
Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (1960),
La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini (1960),
La lunga notte del 43 di Florestano Vancini (1960),
Il bell'Antonio di Mauro Bolognini (1960),
Una vita difficile di Dino Risi (1961),
Divorzio all'italiana di Pietro Germi (1961),
Il posto di Ermanno Olmi (1961),
Accattone di Pier Paolo Pasolini (1961),
Leoni al sole di Vittorio Caprioli (1961),
Il sorpasso di Dino Risi (1962),
Salvatore Giuliano di Francesco Rosi (1962),
L'eclisse di Michelangelo Antonioni (1962),
Mafioso di Alberto Lattuada (1962),
I mostri di Dino Risi (1963),
Le mani sulla città di Francesco Rosi (1963),
Otto e mezzo di Federico Fellini (1963),
Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963),
La donna scimmia di Marco Ferreri (1963),
Chi lavora è perduto di Tinto Brass (1963),
La vita agra di Carlo Lizzani (1964),
I pugni in tasca di Marco Bellocchio (1965),
Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli (1965),
Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini (1965),
Signore & signori di Pietro Germi (1966),
Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini (1966),
La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966),
La Cina è vicina di Marco Bellocchio (1967),
Dillinger è morto di Marco Ferreri (1968),
Banditi a Milano di Carlo Lizzani (1968),
Il medico della mutua di Luigi Zampa (1968),
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri (1970),
Il conformista di Bernardo Bertolucci (1970),
L'udienza di Marco Ferreri (1971),
Diario di un maestro di Vittorio De Seta (1972),
Il caso Mattei di Francesco Rosi (1972),
Lo scopone scientifico di Luigi Comencini (1972),
Nel nome del padre di Marco Bellocchio (1972),
Amarcord di Federico Fellini (1974),
C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974),
Pane e cioccolata di Franco Brusati (1974),
Fantozzi di Luciano Salce (1975),
Novecento di Bernardo Bertolucci (1976),
Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi (1976),
Una giornata particolare di Ettore Scola (1977),
Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli (1977),
Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani (1977),
L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi (1978),

I documentari di Vittorio De Seta (1954-59).