Intervista a : PINO E GLI ANTICORPI

Intervista a : PINO E GLI ANTICORPI
Che fine ha fatto Babbu Doiu?
di Alessandra Mura - Slide Sassari

Quando si a che fare con i comici e i cabarettisti, è scontato farsi 4 risate. Ma vi assicuro che come ti spiazzano il “Trio sardo di Pino e gli anticorpi”, non capita spesso. Roberto fara, Michele Manca e Stefano Manca, sono conosciuti al pubblico con il nome d’arte del trio “Pino e gli anticorpi”. Quindici anni di spettacoli e show, poi arriva la tv con “Colorado ”e i grandi successi nelle maggiori piazze e teatri d’Italia. Sketch esilaranti che difficilmente la gente dimentica, e a qualsiasi domanda c’è sempre una risposta: “Non ci sono problemi, Tu mi dici quello che devo fare.. e io lo faccio” Abbiamo approfittato di uno spettacolo in uno dei locali più noti della Riviera, per raccontarvi seriamente, o almeno ci proveremo, chi sono “Pino e gli anticorpi”. A Slide hanno confidato la vera storia di Babbu Doiu… Sta a voi crederci o no…

Le origini sarde e la scuola di Philipe Gaulier: ci si nasce o si studia per diventare comici?
Stefano: Beh, ovviamente noi siamo cosi come ci vedete, quindi per noi non è stato difficile entrare nella parte del clown, ce l’abbiamo nel sangue. Siamo tutti sardi e Babbu Doiu ci ha protetti fino ad oggi, insegnandoci a prenderci in giro e a farci prendere in giro. La scuola di Gaulier a Parigi che solo Michele ha finito, è servita a tutti, anche perché era possibile frequentarla in workshop e prepararci dove più sentivamo l’esigenza.

Quindi sapete parlare perfettamente il francese?
Roberto: Me ui, me ui.. me ui… (cosi come lo scrivo)..
Stefano: Forse meglio parlare in altre lingue, quella di Babbu doiu ci viene meglio
Michele: Of course

Bene, però Michele mi ha risposto in inglese, quindi suppongo che, come avete dimostrato più volte a Colorado, avete più dimestichezza con l’anglosassone, insomma, ne masticate più di inglese. Facciamo una piccola intervista in inglese?
Michele: Io vorrei precisare che a masticare già mastico, ma quelli inglesi non mi piacciono, sanno di fumo e tabacco, preferisco i Mosceri’!

Iniziamo l’intervista in inglese: What’s your name? (Qual è il tuo nome?)
Michele: 24, a febbraio
Stefano: my name’s Stefano, o yeah
Roberto: My name’s Roberto, credo

How old are you? ( quanti anni hai?)
Michele: Sassari, of course
Roberto: 25
Stefano: 18

Insomma, dei gran bugiardi e qualcuno ha anche capito aglio per cipolla. Missà che l’inglese non è il modo ideale per presentarvi ai vostri fans. Facciamo le persona serie. Sono in piedi da stamattina alle sette e se non mi date risposte serie vi sbatto fuori ( ci hanno creduto!!) facciamo un piccolo resoconto dei vostri successi e del vostro percorso.
Stefano: Va bene maestra. Seri, fidati!!Nel 1998  portiamo in scena nel circuito provinciale di Sassari lo spettacolo “Banana Blues, il rigore non c’era” e vinciamo il premio “Doria”. per la miglior produzione comica sarda dell’anno. Nel 1999 Vinciamo il “premio simpatia” al “Festival Crepapelle” (Quartu S. Elena – CA), portando in scena lo spettacolo “XXX Cabaret” nei teatri e nelle piazze della Sardegna. Nel 2000 io e Michele portiamo in scena “Tressardi ommu – eau de cabaret”, un estratto del quale viene rappresentato a spezzoni nel programma tv “Zelig – Facciamo cabaret” (Italia 1) con i “Tressardi”. L’anno dopo partecipiamo al programma “Scherzi a parte” su Canale 5 realizziamo il programma “Fabedda Tricolore”. Il gruppo partecipa nel 2002 alle riprese per il programma “Scherzi a parte”, Michele frequenta il secondo anno della “EcolePhilippe Gaulier” trasferitasi a Parigi e partecipa allo spettacolo "Much Ado about Shakespeare", prodotto dalla compagnia internazionale Babel’s Tower con esordio a Parigi. Nel 2003 arriviamo al laboratorio di cabaret “Riderè Zelig” di Reggio Emilia; vanno in onda le riprese effettuate per il programma “Scherzi a parte” ed. 2003 con replica nel 2004, portiamo in scena lo spettacolo “10 anni di disoccupazione” ed in tour “Live in Tokyo”, sono co-autore del monologo comico “Allergico alle fragole” di e con Bruno Nataloni. Poi per farla breve nel 2005 arriviamo a Colorado Cafè Live su Italia 1 dove ci rimaniamo fino al 2009. Inizia per noi un anno sabatico che ci è servito per studiare nuovi sketh e programmare la nuova stagione di spettacoli in piazza.. Attualmente siamo ospiti del programma “Sketch Up” per Disney Channel e protagonisti di “Reboiled”, 5 spettacoli in programmazione da ottobre a dicembre al teatro Excelsior di Reggello (FI).

Gli italiani vogliono sapere chi è Babbu Doiu.. Potete svelarci questa presenza inquieta che si percepisce in tutte le vostre apparizioni pubbliche?
Roberto: In effetti è un modo di dire tipico dei sardi che potrebbe essere paragonato “A sorata” in romano. E’ una sorta di intercalare che usiamo per gioco, in tutte le occasioni in cui il “padre tuo” ossia babbu Doiu, è presente perché è una figura universale, in ogni dove e in ogni momento, alla quale puoi sempre far riferimento.
Stefano : Abbiamo pensato che fosse carino inserirlo nei nostri spettacoli in modo che la gente ci chiedesse sempre: Ma Babbu Doiu alla fine chi è? E ci siamo riusciti in questo intento.

Adesso vogliamo sapere i vostri difetti. Ognuno di voi deve avere il coraggio di riferire i difetti dell’altro.
Stefano: Michele è generoso, anche troppo. Roberto è bello, troppo bello quindi è fastidioso.
Roberto: Il problema è che siccome gli rovino la Piazza, allora spesso se la prendono con me, non ci posso fare niente. Comunque qualcosa gliela passo. Da quando sono diventato famoso ho avuto un calo di donne, quindi mi guardo in giro e non schifo niente ( se la ride sotto i baffi). Io piaccio sia alle donne sia agli uomini poi, quindi …
Stefano: ( che nel frattempo era andato ad abbassare la musica nel locale) Il mio difetto te lo dico io: Non ne ho, e questo è un difetto.
Michele: In effetti crea negli altri un senso di inferiorità, quindi non va bene.

Teatro o Tv?
Beh… diciamo che c’è anche il tram come terza possibilità come mezzo per arrivare da qualche parte.. però preferiamo il teatro. Il contatto con il pubblico è qualcosa di emozionante, ti rendi conto subito se piaci, è un discorso epidermico e stare in mezzo alla gente ci fa sentire amati, è il nostro scopo e quando lo raggiungiamo, abbiamo capito di essere stati bravi.
Roberto: Oltre al tram c’è il trans, che è sempre un modo per arrivare… e io lo sto valutando.

A quanto abbiamo capito, tu Stefano sei il serio della situazione, Michele invece distrugge tutto quello che dice Stefano e Roberto, che interviene poco ma quando interviene fa ancora più danno. Siete cosi anche nella realtà?
Michele: Ovviamente, Stefano è padre di famiglia quindi deve dare l’esempio. Poi si alza veramente alle sette di mattina quindi è sempre stanco di sopportare tutti. Anch’io sono serio, faccio seriamente lo scemo, mica lo sanno fare tutti.. Per laurearsi in coglioneria, ci vuole tanto studio, infatti Roberto è fuori corso, mentre io ce l ho fatta in due anni, sono un genio. L’improvvisazione è una parte importantissima di questo mestiere, lo studio è fondamentale ma essere pronti ad inventarsi una battuta, e rispondere nell’immediato e non dare agli altri il tempo di ragionare ma solo di ridere, è una delle cose più difficili che un comico deve imparare.

Un po di gossip: Ci sono bambini in arrivo?
Stefano: Beh io ne ho già tre di tre pezzature: 10 anni, 5 anni e tre mesi, ho già dato.
Michele: Io sono un padre umanitario, ho figli sparsi dappertutto, li saluto come il papa e gli mando le letterine per Natale.
Roberto: Io invece ho una bimba in arrivo, me la porterà Bartolini espresso

Insomma, non riusciremo mai a sapere la verità sulla vostra storia personale tantomeno sentimentale. Almeno possiamo avere un’anticipazione sui vostri prossimi progetti?
Stefano: Di sicuro continueremo a girare tutte le piazze d’Italia, almeno finchè il pubblico ce lo chiede in maniera cosi calorosa. Poi, sicuramente valuteremo tante possibilità, tra le quali non escludiamo anche la tv. Ma non sappiamo nulla, fidati!

E Babbu doiu?
Il trio: Sarà sempre con noi