DALLA “SCALETTA MUSICALE” ALLA “PLAYLIST DIGITALE”

DALLA “SCALETTA MUSICALE” ALLA “PLAYLIST DIGITALE”
di Piero Fidelfatti the art of djing

Creare una sequenza musicale perfetta è il sogno di ogni dj. mixare disco dopo disco, traccia su traccia inserire nel flusso musicale effetti, fermare la musica in un loop è come scattare la foto perfetta, si può entrare ed uscire da un Loop da un groove o breakdown… una parte vocale… conservando in chi ascolta o balla un filo conduttore, come un regista che sviluppa la sua trama nel film con attimi di tensione, rilassamento, mantenendoci legati allo sviluppo della sequenza…la stessa trama che il dj crea con la sua stesura musicale, creando il flusso della vostra colonna sonora della serata. il mood che ognuno di noi ascolta e assimila, la musica apre la mente il ritmo muove il corpo ognuno di noi, da solo o con chi gli sta accanto, condivide le emozioni che solo la musica può trasmettere: il dj ne è l’artefice.
Durante le lezioni nei miei seminari o workshop, spesso mi si chiede qual è la tecnica per creare un ottima sequenza tra dischi o tracce, più facile a farsi che a spiegare. La “scaletta” anni fa seguiva la logica della pista: un introduzione di musica d’ascolto sigla e poi un crescendo di generi musicali dal down tempo alle Hit da inserire nel momento principale della serata. La novità spesso la si ripeteva più volte, un po’ come i “dischi lancio” delle radio. Il tutto iniziava in un negozio di dischi, in una tipica giornata d’acquisto si ascoltavano circa cinquanta dischi alla fine scremando si usciva dal negozio con dieci quindici dischi a seconda della frequenza d’acquisto e dai consigli. Frequentare i vari negozi di dischi allora aveva un suo fascino bisognava essere il giorno giusto nel negozio di fiducia quando arrivavano il pacco con le novità. Oggi la scelta dei dischi avviene principalmente in Internet, si ascoltano centinaia di file settimanalmente si ricerca dalle playlist dei dj’s i titoli più ricorrenti e lo si cerca in rete per l’acquisto. Quella che una volta era la “busta” dei dischi riservataci dall’amico del negozio, oggi è sostituita dalla newsletter o mail con l’invio del promo dalle etichette a cui si è iscritti. Il consiglio è di ascoltare sempre tutti i dischi, interamente, sia quelli acquistati o ricevuti come promo, quante volte prestate attenzione ad un disco suonato da un altro dj o radio e poi scoprite che sono settimane che già lo possedete? il dj deve conoscere bene i suoi dischi, la capacità di integrare le novità nella dj Bag una volta comportava un ascolto approfondito delle versioni, scegliendo la traccia più idonea al proprio sound e cercando subito tra i propri dischi quello che più soddisfacentemente si avvicinava come sonorità e velocità (BPM) una prova veloce di mix e poi l’inserimento nella fly case. Nel fine settimana si testava la sequenza in discoteca, se il nuovo disco non piaceva o si mettevano in fila troppe novità c’era il rischio di svuotare la pista e allora si “vaschettava” su e giù nella fly case alla ricerca del disco giusto. l’arrivo nel mercato dei lettori cd player e successivamente la possibilità di masterizzare i cd hanno ridisegnato un nuovo scenario. Non si vaschetta più nelle borse dei dischi ma si sfoglia la dj book.
Con i CD si tende a non levare niente dalle dj Book, anzi si è propensi ad aumentare in modo esponenziale la quantità dei CD: cosi si ha tutto…non si sa mai… ma alla fine poi si arriva a suonare sempre in maniera sequenziale, si preparano quattro CD con i brani più usati, già editati in base alle proprie esigenze e si segue principalmente la logica di alternanza tra le tracce già messe in sequenza per genere e velocità. Alcuni Big dj’s si preparano le tracce sui CD con le BPM già impostate tutte alla stessa velocità cosi trovandosi a cambiare spesso consolle e attrezzatura non hanno difficoltà a superare qualsiasi gap.