Buona Giornata, dei fratelli Vanzina


Incontriamo Enrico Vanzina e Diego Abatantuono
Buona Giornata
Il grande ritorno dei due fratelli "remida"
di Caterina Gangemi – Radio Cinema per Slide Italia

E' un ritorno alle origini in piena regola, quello dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina che, con il loro nuovo film Buona giornata, riprendono la strada che li ha consacrati al successo, quella della comicità "dura e pura", chiudendo momentaneamente la parentesi sofisticata delle ultime pellicole.
Girato in diverse città d'Italia – da Verona a Monopoli – il film si avvale di un taglio corale ed episodico per raccontare vizi e virtù dei nostri connazionali sparsi in giro per il Paese, intrecciando le peripezie dei vari personaggi nell'arco di una giornata.
Nel segno della tradizione anche il cast, che racchiude i nomi più rappresentativi della commedia, da Diego Abatantuono a Vincenzo Salemme, passando per Maurizio Mattioli e Teresa Mannino fino ad arrivare a due indiscusse star del genere come Lino Banfi e Christian De Sica, che ricompare su un set dei Vanzina dopo un'assenza di 12 anni.


Abbiamo incontrato Enrico Vanzina, sceneggiatore del film, e uno dei protagonisti, Diego Abatantuono, ai quali abbiamo chiesto qualche curiosità sulla storia e i suoi personaggi.

Enrico, puoi dirci di più su questo lavoro?
EV – Si tratta innanzitutto un film comico, che al contrario da quanto ci viene riferito dai Tg nei quali sentiamo ormai solo bollettini di guerra, intreccia in ventiquattro ore le vicende di un gruppo di italiani buffi che attraversano una giornata difficile col sorriso sulle labbra. E' un film molto allegro e un po' controcorrente: nel momento della crisi, raccontiamo un'Italia che ce la fa con l'umorismo.

Il film ha un cast ricchissimo. Qual è stato il vostro approccio nei confronti degli attori e dei loro personaggi?
EV – E' un cast pazzesco, a partire dal grande ritorno di Christian De Sica, di nuovo con noi dopo tanti anni, a quello di Abatantuono che fa il comico di una volta, poi abbiamo Lino Banfi, Vincenzo Salemme, Teresa Mannino e tanti altri. Il bello è stato proprio lavorare su personaggi costruiti su misura dei loro interpreti, li abbiamo scritti pensando a ciascuno di loro cogliendo dei ruoli che si adattano perfettamente alle loro corde.

Sempre a proposito di personaggi, Diego, ci racconti qualcosa sul tuo ruolo e sull'episodio che ti vede protagonista?
DA – Nel film sono un milanese che ha sposato una donna di Bari, e al contrario di quanto accade di solito, anziché venir lei al nord, sono io che mi traferisco in Puglia, dove tutti parlano il dialetto eccetto me, ovviamente. Oltretutto faccio un lavoro particolare: vendo domotica che, com'è facile immaginare, nella periferia barese non è richiestissima, e questo mi fa sentire ancora più estraneo. In più c'è di mezzo il rapporto difficile con i figli adolescenti, che dev'essere recuperato nell'arco di una giornata. Insomma, sarà un episodio molto divertente e di grande qualità umoristica.