Le quattro cose ultime / Il nuovo romanzo di Paul Hoffman


Il nuovo romanzo di Paul Hoffman 
Le quattro cose ultime
Articolo di Silvana Mazza, SoloLibri.net

“Le quattro cose ultime” di Paul Hoffman, pubblicato dalla casa editrice Nord nel 2011, è il seguito tanto atteso de “La mano sinistra di Dio”. Dalla trama, il romanzo potrebbe sembrare un fantasy gotico, ma di fantasy ha solo la non collocazione temporale e fisica degli eventi: i riferimenti religiosi sembrano essere una metafora del triste periodo dell’inquisizione, dei secoli bui del potere temporale della chiesa e delle guerre dei cavalieri templari.

Thomas Cale è l’angelo della morte, il prescelto, colui che redimerà l’umanità, distruggendola. Per dieci anni ha vissuto nel Santuario dei Redentori, luogo dove bambini schiavi vengono addestrati da monaci guerrieri alla guerra contro gli Antagonisti (uomini privi di fede). Ha patito la fame e il freddo, ha subito terribili punizioni, ma ha sopportato tutto perché il suo unico scopo era fuggire; ci è riuscito, ma per lui che ha ancora l’innocenza di un bambino cresciuto senza la dolcezza di un sentimento, il mondo fuori le mura del Santuario si è rivelato essere ancora più temibile. Tradito, si troverà in possesso di una notevole attitudine alla violenza e la userà, quando costretto dai Redentori a tornare in quel triste luogo. Secondo una profezia, verrà indicato come il Prescelto, l’Angelo della morte, colui che può redimere i peccati dell’umanità, distruggendola. Gli sarà conferito un grande potere militare e, con solo cinquecento uomini scelti tra i prigionieri del Santuario, sconfiggerà l’esercito degli Antagonisti molto più numeroso. Tale vittoria consentirà l’ascesa di un nuovo Redentore Pontefice, rivoluzionerà i vertici ecclesiastici, porterà un rinnovamento, nuove credenze e nuovi obiettivi per coloro che dovranno difendere la fede. Se dovessero fallire, l’ira del Signore si abbatterà su di loro con la spada dell’angelo della morte. La vendetta di Cale, però, sembra non avere fine, anche se lacerato da sentimenti contrastanti, dovrà fare una scelta, continuare ad uccidere o perdonare…..

Come “La mano sinistra di Dio”, anche “Le quattro cose ultime” è un libro bellissimo ed intenso, quasi un thriller storico, poco adatto ad un pubblico adolescente benché il protagonista lo sia. Paul Hoffman ha usato, penso non a caso, il titolo di un trattato di Tommaso Moro (una riflessione sulla realtà suprema dell’uomo, la morte, il giudizio, il paradiso, l’inferno, che rappresentano l’eterna felicità o il dolore senza fine) per raccontare, con le gesta di Thomas Cale, come l’uomo sia chiamato a decidere il proprio destino. Hoffman sa come ottenere l’attenzione del lettore e, coinvolgendo ben oltre la trama avvincente, ci induce a meditare. Notevole.