Vittorio Sgarbi: "Con la mia sola parola ho fatto rinascere Cosenza"


Vittorio Sgarbi:
"Con la mia sola parola ho fatto rinascere Cosenza"
Al Parco Degli Enotri della Fondazione Carical lo show del critico d'arte tra battute e consigli a Mario Occhiuto
di Marcello Romanelli – Direttore Slide Cosenza

L'ex Sporting Club di Mendicino è illuminato da un tramonto primaverile. La Fondazione Carical, con il suo Presidente Mario Bozzo, in poco tempo è riuscita a far un miracolo. L'ex struttura sportiva ripresa proprio dalla Fondazione diventa luogo, anche di incontri, presentazioni di libri e grandi eventi. Tra questi ecco l'arrivo di Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte presentato dallo stesso Bozzo come “uomo delle istituzioni” è carico ben benino per la presentazione del suo ultimo libro “ Piene di Grazia”. La chiacchierata è tra Sgarbi e Colasanti. Il Vittorio nazionale sale in cattedra, tutto è pronto e dalla bella struttura di Mendicino arrivano fulmini e saette. Si parte dal libro, ma ,naturalmente, si esce fuori tema spesso e volentieri. Sgarbi e Cosenza: "Ho il merito di aver fatto rinascere la città solo con la mia parola. Quando arrivai nel 1989 trovai il centro storico tutto intatto. Rimasi colpito dalla città così tanto da parlarne bene in tutt'Italia e Mancini ha iniziato la nuova politica del centro storico spinto dalle mie parole". Non mancano i complimenti anche a Rende ed Altomonte: "Incantevoli. Principe padre e Belluscio sono stati dei grandi". E quando qualcuno prova a chiedere al furioso Vittorio una possibile candidatura in Calabria arriva secca la risposta: "Con l'aria che tira non mi candiderei in nessun luogo del meridione. L'indicazione di Cefalù dipende solo dal fatto che voglio riscattare l'onta di Salemi, non per me, ma per i cittadini. Non accetto nessuno che mi dica vattene". E Sgarbi ha anche parole per il sindaco Mario Occhiuto: " So che è bravo, ma io lo sono di più. Basta vedere quello che ho fatto a Salemi. Alle fine quello che è importante secondo me è riuscire come primo cittadino a fare parlare della tua città. Io con la mia bella Salemi ci sono riuscito". E alla fine si stupisce quando gli raccontano del progetto del restauro del Castello Svevo: "Balaustre in ferro sul tetto? Sarebbe come far restaurare un dipinto di Giotto da Picasso". Sgarbi esce dal Parco degli Enotri a braccetto con il suo amico di sempre, quel Franco Corbelli che confessa: "Come lui nessuno mai".