Orgoglio tutto Italiano
Le Frecce Tricolori
Intervista a Marco Lant – Comandante
della Pattuglia Acrobatica Nazionale
a cura di Tommaso Torri – Slide
Italia
È la pattuglia acrobatica più
numerosa e famosa al mondo. Ogni loro show, fatto di evoluzioni che
sfidano le leggi della fisica, è capace di richiamare migliaia di
appassionati o semplici spettatori. Dieci piloti, tra cui un solista,
soprannominati “Pony” a cui segue un numero da 1 a 10 per
identificarli nella formazione, che alla cloche dei loro Aermacchi MB
339, di progettazione e fabbricazione interamente italiana, si sono
guadagnati il rispetto e l’ammirazione del mondo intero. Solo
i migliori piloti accedono alle Frecce Tricolori: ogni anno se ne
selezionano uno o due scelti tassativamente tra chi ha più di 1.000
ore di volo e, una volta entrati nella rosa, devono seguire un
programma addestrativo d'inserimento graduale.
Attualmente
al comando della Pattuglia Acrobatica Nazionale è il tenente
colonnello Marco Lant, “Pony 0”, che guida le Frecce dal 2010
dopo una brillante carriera a bordo dell’Aermacchi MB
339 iniziata nel 2001 come “Pony 9”. È quasi incredibile
assistere, prima e dopo lo show acrobatico, centinaia e centinaia di
persone che si assiepano alle transenne che delimitano l’area
riservata agli ufficiali dell’aeronautica impegnati, da terra, a
coordinare i velivoli in cielo pur di riuscire a strappare una foto o
un autografo al comandante della Pattuglia
Acrobatica Nazionale.
“Credo che la metà del nostro
lavoro – spiega il comandante Lant - sia rappresentata dal fatto
che, ogni volta che ci esibiamo, siamo in grado di raccogliere una
forte attrazione da parte del pubblico verso la nostra
professionalità. Le Frecce sono in grado di fornire un riscontro
immediato e una forte emozione da parte degli appassionati e non. Non
dobbiamo dimenticare, tuttavia, tutto il personale dell’aeronautica
militare che, ogni giorno, lavora per garantire risultati costanti
sia attraverso le acrobazie della Pattuglia Acrobatica Nazionale che
per garantire la sicurezza dei cieli e il soccorso di chi si trova in
difficoltà”.
Comandante, cosa si prova a far
parte di un gruppo che, a livello mondiale, rappresenta la punta di
diamante dell’aviazione?
Per noi è un grande onore ma, allo
stesso tempo, una responsabilità non indifferente dal momento che il
volo acrobatico collettivo è nato proprio in Italia. Le Frecce
rappresentano la massima espressione del volo acrobatico, oltre al
frutto di una lunga tradizione di impegno, umanità ed alta
professionalità rimasta sempre fedele ai canoni di disciplina,
armonia e spirito di squadra che ne hanno nel tempo contraddistinto i
successi.
Anche l’Aermacchi MB 339 che avete
in dotazione rappresenta un punto di eccellenza del made in Italy. È
vero che si tratta di un velivolo unico capace di manovre che altri
aerei non possono fare?
Il poter disporre di un mezzo ideato e
costruito in Italia per noi è un valore aggiunto. Sapere, inoltre,
di poter contare su un velivolo decisamente maneggevole e capace di
cose incredibili ci spinge ad andare sempre oltre. Quest’anno,
oltretutto, si celebrano i 30 anni di unione tra le Frecce Tricolori
e l’MB 339 PAN che segna l’ulteriore conferma dello straordinario
connubio “uomo-macchina”, ispirato all’indissolubile rapporto
che lega ciascun pilota della Pattuglia Acrobatica al proprio
velivolo, che non è un inanimato e freddo strumento operativo ma un
fidato amico con il quale affrontare le più difficili evoluzioni e
con cui condividere la passione e l’orgoglio di portare fieri il
Tricolore d’Italia nei cieli del mondo.
Come nasce il nome delle Frecce
Tricolori e il soprannome “Pony” attribuito a ciascun pilota
della pattuglia?
Sono nomignoli che affondano le loro
radici ai primi anni ’20 quando, nell’aeroporto di Campoformio a
Udine, un gruppo di piloti iniziò a eseguire delle figure
acrobatiche da utilizzare poi nei combattimenti aerei. Nel 1961, poi,
l’aeronautica militare istituì il 313° Gruppo Addestramento
Acrobatico che è il nome ufficiale delle Frecce. “Pony”, invece,
è il nomignolo che si sono scelti i primi piloti che hanno fatto
parte della pattuglia e, da allora, il soprannome è rimasto per
tradizione.
Quali sono le motivazioni che
spingono un pilota dell’aeronautica militare italiana a entrare a
far parte della Pattuglia Acrobatica
Nazionale?
È difficile spiegarlo perché, tutti,
hanno motivazioni personali. C’è chi, come me che è nato vicino
all’aeroporto di Rivolto dove si trova la base della Pattuglia
Acrobatica, che fin da bambino sogna di entrarne a far parte.
Quante ore passate ogni giorno ad
esercitarvi per preparare gli show che vi hanno reso unici al mondo?
Ad ottobre inizia il percorso di
addestramento della nuova formazione quando, uno o due piloti,
entrano a far parte del diamante delle Frecce Tricolori e,
contemporaneamente, gli altri piloti si addestrano nelle nuove
posizioni. Il primo decollo avviene verso le 9.20 e ogni pilota si
addestra quotidianamente effettuando missioni acrobatiche che
diventano sempre più complete e, una volta a terra, si prosegue con
il confronto diretto tra i vari membri della squadra. A maggio,
invece, inizia il periodo delle manifestazioni e i ritmi diventano
sempre più serrati tra la manutenzione dei velivoli, le trasferte e
gli appuntamenti di rappresentanza.
Che emozioni prova un pilota delle
Frecce quando, magari in occasione di esibizioni all’estero, colora
il cielo con un tricolore lungo 5 chilometri?
È certamente uno dei momenti più
importanti dello show soprattutto se ci troviamo lontani da casa. In
quel momento il pensiero va tutto ai nostri connazionali che, magari,
si sono dovuti trasferire all’estero e in quel momento ci stanno
guardando. È un po’ come farli sentire ancora a casa ed è il
nostro più grande saluto.
SCHEDA
Marco Lant, nato a Udine nel 1971, è entrato nell’accademia dell’aeronautica militare nel 1990 ed è stato assegnato al 154° Gruppo del 6° Stormo. Nella sua carriera ha totalizzato 3700 ore di volo e, nella Pattuglia Acrobatica Nazionale, ha ricoperto le posizioni di Pony 9, Pony 7, Pony 2 e Pony 1. Il comandante delle Frecce Tricolori, durante le manifestazioni, si trova a terra al centro della linea del pubblico, da dove coordina via radio tutta la formazione dei 10 velivoli dirigendone il volo e garantendone la sicurezza. Le Frecce Tricolori costituiscono il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico; nate nel 1961 in seguito alla decisione dell'aeronautica militare di creare un gruppo permanente per l'addestramento all'acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. Con dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, ed il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie e della durata di circa mezz'ora. Dal 1982 utilizzano gli Aermacchi MB-339PAN, e la loro sede è l'aeroporto di Rivolto in provincia di Udine.
Marco Lant, nato a Udine nel 1971, è entrato nell’accademia dell’aeronautica militare nel 1990 ed è stato assegnato al 154° Gruppo del 6° Stormo. Nella sua carriera ha totalizzato 3700 ore di volo e, nella Pattuglia Acrobatica Nazionale, ha ricoperto le posizioni di Pony 9, Pony 7, Pony 2 e Pony 1. Il comandante delle Frecce Tricolori, durante le manifestazioni, si trova a terra al centro della linea del pubblico, da dove coordina via radio tutta la formazione dei 10 velivoli dirigendone il volo e garantendone la sicurezza. Le Frecce Tricolori costituiscono il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico; nate nel 1961 in seguito alla decisione dell'aeronautica militare di creare un gruppo permanente per l'addestramento all'acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. Con dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, ed il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie e della durata di circa mezz'ora. Dal 1982 utilizzano gli Aermacchi MB-339PAN, e la loro sede è l'aeroporto di Rivolto in provincia di Udine.