Roberto Gallo, genio eclettico nell'arte della pittura.

Le interviste di Slide
Roberto Gallo, genio eclettico nell'arte della pittura.

a cura di Nadia Bengala - Direttore Slide

Questa intervista a Roberto Gallo la definirei più, un meraviglioso monologo al mio cospetto.
Lo sguardo lontano un flash back della sua vita...

"Ho sempre dipinto. A 17 anni inizio a dipingere nello studio di Corrado Cagli, in via Fonti del Fauno, all'Aventino.
Studio frequentato da nomi prestigiosi degli anni 50/60, da Moravia, Bergman, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, è così tutta l'avanguardia culturale e artistica di quel periodo. Mi trasferisco in Spagna,dove tengo diverse mostre e attraverso le quali entro in contatto con pittori come per esempio Anthony Tabies e l'avanguardia spagnola.

In italia intanto nasceva, con Carlo Giulio Argan a Roma, la scuola di P.zza del Popolo o l'avanguardia romana, di cui fanno parte Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mario Ceroli e Chia. Io in quel periodo vado a dipingere nella scuola di P.zza del Popolo. Seguiranno poi anche Mimmo Paladino, Pizzicanella, Giuseppe Gallo. Giro un poco per il mondo e mi fermo qualche anno in Francia, in Provenza a St Paul de Vince. Qui le mie frequentazioni con Masson , Cesar Calder".


Maestro cos'è per Lei la pittura, il dipingere?

Mi definisco un pittore eclettico, per me la pittura è eclettismo, intendo quest'arte come una ricerca infinita che non ha mai fine. Nel mio peregrinare, il passaggio in Sud America, mi ha dato l'incontro con Pablo Neruda e l'amicizia con il grande Gabriele Garcia Marquez ,che per diversi anni ho frequentato. Lo andavo a trovare alla Casita Rocha ,a Cartagena .


Potrei dire che ha trascorso una vita molto affascinante, sicuramente arricchita dall'incontro con artisti poeti scrittori, tra i più pregevoli al mondo.

Certo lo puoi ben dire, anzi posso aggiungere che ho avuto anche la fortuna di conoscere lo straordinario musicista Igor Fedor Stravinsky, grazie al suo allievo prediletto, il maestro Aief. Comunque ho avuto poi,un lungo periodo di stasi artistica, finché avviene negli anni 90, l'incontro con il critico d'arte Carmine Benincasa. Con lui si risveglia il mio torpore artistico. Lui riesce a suscitare in me una nuova sicurezza, perché ormai il mio eclettismo mi portava inevitabilmente a un deja vu. Da questa collaborazione durata qualche anno, nasce un periodo in cui scopro un Impressionismo Orfico. Orfeo era cieco quindi un impressionismo immaginato con l'anima e il pensiero. L'impressione non più data dal segno, ma dal colore immaginato con il pensiero. La pittura è tutta la mia vita! E' il mio unico matrimonio senza divorzio.
In quest'ultimo periodo le opere che vedrete sono la trasposizione di un pensiero erotico dell'immagine del mio tempo.
La rimetto alla vostra attenzione e al vostro giudizio, grazie per la pazienza .


Io a nome di tutti i lettori di Slide, dico che è stato un piacere sentire un po' del tuo vissuto. Bentornato Maestro Gallo.