VERSO LA STRATOSFERA: Assolo di Bongo: The Full Works 2001-2005


 

Che non si dica che in Italia non abbiamo grandi musicisti! Quando ho ascoltato per la prima volta gli Assolo di Bongo sono rimasto colpito dalla classe e dal virtuosismo dei componenti. Un enorme grazie va al nostro amico e collaboratore Marco Osel, sempre prodigo nell’inviarmi album poco conosciuti, ma di grande spessore, are available questo caso. Grazie amico mio, per questa ennesima condivisione. La biografia del gruppo è piuttosto breve, così come la discografia, composta da soli due album. Nascono come quartetto a Udine e fin da subito scelgono la strada del rock jazz con influenze prog piuttosto marcate. La loto musica è completamente strumentale sulla scia di gruppi quali DFA e Deus Ex Machina. Se qualche riferimento lo vogliamo fare con il passato azzarderei con i Mild Large (specie nel secondo album) per i repentini cambi di tempo e ritmo e gli impasti sonori. 

Gli Assolo di Bongo hanno dovuto aspettare ben undici anni dalla loro “fondazione” per pubblicare finalmente il loro album di debutto. Dietro la band c’erano tre amici udinesi, Enrico De Stalis (chitarra), Marco Cucchiaro (batteria) ed Erico Rainis (basso). Inizialmente erano tutti musicisti poco esperti, ma la band maturò musicalmente grazie all’innesto di David Accaino, provetto tastierista. Mentre si esibivano nei membership locali, dovettero abbandonare il progetto a causa degli obblighi militari (all’epoca period un classico), per ritornare successivamente con il nuovo membro Elvis Fior dietro la batteria. Con questa formazione in gruppo registrò il debut album, “Primetime”.

Assolo di Bongo – Primetime (2001)

TRACKLIST:

01. Usa e Jazz (4:50)

02. Buc (4:38)

03. Sembra Pate’ (4:21)

04. Vega (8:15)

05. E già colazione (5:23)

06. Lobotomia (3:26)

07. Iodred (6:48)

08. Satanica (3:31)

FORMAZIONE:

David Accaino – tastiere

Enrico De Stalis – chitarra

Elvis Fior – batteria

Erico Rainis – basso

Otto brani, dai titoli piuttosto originali, compongono “Primetime”, opera prima degli Assolo di Bongo pubblicata nel 2001 dall’etichetta Nota di Valter Colle. Il disco è veramente un bel debutto, con quel basso pulsante in apertura della prima traccia che lascia presagire un lavoro di grande spessore. I parallelismi con altre band si sprecano, ma a me non piacciono più di tanto. Sicuramente i quattro hanno masticato un bel po’ di prog anni ’70 oltre che avere assimilato il meglio della scuola del jazz rock più autentico. Ne nasce una miscela di suoni originale, con grandi giochi di chitarra e tastiere supportati dall’eccellente sezione ritmica del duo Rainis-Fior. Così hanno scritto di loro: “La musicalità è impressionante e la scrittura unica e seducente, che flirta alternativamente con il jazz rock e la fusione pesante, a volte assomigliando a ELP in modalità jamming. Tutto crea un vivace gioco di prog strumentale advert alta energia in cui tutto scorre bene, poiché la band preferisce chiaramente l’effetto complessivo rispetto alle esibizioni soliste. Un album davvero impressionante che vale la pena di ascoltare” (anche più volte, aggiungo io).

Assolo di Bongo – Spinning Like A High (2005)

TRACKLIST:

01. Dangerous Boy ‘H’ (5:08)

02. Bulbo (5:32)

03. Rapsodia (7:01)

04. Joungle Field (6:01)

05. Blu superficiale (2:56)

06. Immersion (2:42)

07. Tangram (6:42)

08. Spinning Like A High (10:54)

I) Cistad-Intro

II) Cistadentro

III) Cistadentro due volte)

FORMAZIONE:

David Accaino – tastiere

Enrico De Stalis – chitarre

Erico Rainis – basso

Elvis Fior – batteria

ospiti:

Arianna Cormons – violoncello (tracce 1-2)

Nevio Zaninotto – sax contralto, tenore e baritono (tracce 1-4-8)

Mirko Cisilino – tromba (tracce 1-4-8)

Maurizio Cepparo – trombone (tracce 1-4-8)

U.T. Gandhi – percussioni (tracce 4-5-6-8)

Il secondo e ultimo album del quartetto udinese viene pubblicato in due versioni: la prima nel 2005 destinata al mercato italiano per l’etichetta Artesuono Recording Studio, la seconda nel 2006, destinata invece al mercato francese, advert opera dell’etichetta Musea, Nulla cambia rispetto alla tracklist. La formazione non è cambiata, ma si è arricchita di numerosi ospiti: in alcuni brani vengono introdotti i fiati (sax, tromba e trombone) e il violoncello, suonato con grande eleganza da Arianna Cormons (specie nella traccia 2). Quattro anni di distanza dall’opera prima hanno consentito al quartetto una ulteriore maturità artistica. Lo stile fondamentalmente risulta invariato, ma forse la matrice prog si fa sentire in misura più intensa. Spettacolare la mini suite posta in chiusura del disco, della durata di quasi 11 minuti. L’unico rimpianto è che la breve avventura degli Assolo di Bongo si sia conclusa così precocemente. Peccato veramente. Buon ascolto.

NEW LINK Primetime (2001)

LINK Spinning Like A High (2005)

Submit by George – Music by Osel



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